Oblio su Wikipedia tra responsabilità della VLOP e obbligo di NO-INDEX
19 Giugno 2024
Il ruolo della piattaforma - dichiaratasi “host neutrale” rispetto ai contenuti caricati dai volontari – è stato spulciato dal Garante per due anni e mezzo alla luce del GDPR ma anche alla luce del DSA. Com'è andata a finire risulta assai comprensibile … Il caso . Un sacerdote sottoposto a giudizio per violenza sessuale (palpeggiamento) e detenzione di materiale pedopornografico decide (sostiene lui: sotto pressioni della Diocesi per evitare l'ulteriore diffusione dello scandalo) di chiedere il patteggiamento, ottenuto con sentenza del 2018 che aveva stabilito una condanna alla pena detentiva di un anno e due mesi di reclusione poi sospesa, nonché alla pena accessoria, anch'essa sospesa, dell'interdizione perpetua da qualunque incarico. Trascorsi circa tre anni dalla vicenda, il sacerdote inizia a inoltrare ai giornali ed anche a Wikimedia richieste di diritto all'oblio motivate dall'affievolimento dell'interesse pubblico e la conseguente riestensione del proprio diritto all'immagine stante il grave danno producentesi sui suoi rapporti familiari e sulla vita relazionale con la comunità parrocchiale e professionale a seguito della permanenza on-line della notizia non più di attualità. Wikimedia, da sempre dichiaratamente reticente circa il diritto all'oblio, nega tale tutela. Da qui il reclamo al Garante della Privacy risoltosi con il provvedimento in parola n. 274 del 9 maggio 2024 a seguito di un'istruttoria molto complessa stante la posizione “negazionista” di Wikimedia ritenentesi non sottoponibile al diritto eurounitario né inquadrabile nel ruolo di “host attivo” e/o di titolare del trattamento. Wikimedia Foundation Inc. sottoponibile al diritto eurounitario. Wikimedia Foundation, sostenitore di Wikipedia, ha dichiarato di non essere sottoposta all'applicazione del diritto eurounitario perché non ha uno stabilimento UE né offre servizi specificatamente ai cittadini europei bensì a tutto il mondo. È stato designato un Rappresentante legale UE solo per gli utenti che creano un account ma non per i soggetti le cui biografie vengono caricate dai volontari (es. il sacerdote reclamante). Il diverso avviso del Garante si fonda sull'evidenza dell' “intenzionalità” (EDPB linee guida 3/2018) di offrire servizi a persone fisiche di uno o più Paesi membri desunta dagli indicatori richiamati nelle Linee-guida 3/2018 (EDPB) quali la «creazione di versioni del sito web dedicate agli utenti di uno o più Stati membri” e la “menzione di clienti o utenti che si trovano nel territorio dell'Unione europea». Una volta ammessa l'applicabilità del diritto eurounitario, si è vagliato il ruolo svolto dalla piattaforma. Wikimedia Foundation Inc. “host attivo” e VLOP. Wikimedia ha insistito nel proclamarsi un “host neutrale” durante un'istruttoria di quasi 2 anni e mezzo. La nostra Authority ha smontato questa tesi applicando il concetto di “host attivo” quale intermediario responsabile dei contenuti (orientamento granitico giurisprudenza interna ed UE assorbita nel DSA). Nessuna neutralità nelle attività di Wikimedia di direzione (policy interne per i volontari) e di costante verifica dell'accuratezza e veridicità dei contenuti caricati. Al contrario, da queste attività emerge il profilo di una vera e propria organizzazione che non si limita ad offrire uno spazio ai volontari per esprimere il libero pensiero bensì un soggetto che controlla e dirige. L'Authority evidenzia: «le caratteristiche e l'organizzazione che connota Wikipedia portano ad escludere che l'attività di quest'ultima possa considerarsi circoscritta al mero “ospitare le informazioni” inserite nelle relative pagine web dai c.d. volontari, posto che la stessa fornisce un servizio che non sembra limitarsi, come pacificamente ammesso, solo ai volontari». Ad avallo, il Garante richiama anche la definizione del DSA secondo cui “piattaforme digitali” sono espressamente considerati «i fornitori di un servizio di memorizzazione di informazioni che, su richiesta di un destinatario del servizio, memorizza e diffonde informazioni al pubblico (cfr. art. 3, par. 1, lett. i) del Regolamento (UE) 2022/2065 o DSA) », ricordando inoltre che Wikipedia è stata inserita dalla Commissione UE nell'elenco stilato il 25.04.23 delle VLOP obbligate al rispetto del DSA. Quest'ultima nota, senza dubbio pertinente, sembra più un'osservazione da Coordinatore dei Servizi Digitali piuttosto che da Garante Privacy (…). Wikimedia Foundation Inc. Titolare del trattamento. Wikimedia “host attivo” ma anche titolare del trattamento che stabilisce finalità e mezzi secondo il disposto dell'art. 4, par. 7 GDPR. Al Garante non sfugge infatti la mission dichiarata dalla fondazione: “un progetto creato da Wikimedia Foundation”. L'autore di un progetto ne determina la finalità e i mezzi per realizzarlo vestendo quindi perfettamente il ruolo di titolare del trattamento. Dunque Wikimedia, autore del progetto Wikipedia, calza esattamente questo ruolo. Scendendo nei dettagli l'Autorità di Controllo specifica gli elementi indicatori del ruolo di titolare del trattamento di Wikimedia «può peraltro agevolmente desumersi sia dalle finalità di sostegno al progetto Wikipedia di diffusione delle informazioni sia di fornitura e sviluppo dell'infrastruttura tecnica e di supporto legale, definite dalla stessa Fondazione, come pure di raccolta di fondi, svolta direttamente o attraverso le varie associazioni che operano a livello di singoli Paesi (come ad esempio Wikimedia Italia che, tra l'altro, sostiene progetti come Wikipedia)». Diritto all'oblio non è cancellazione della storia. Il reclamante aveva chiesto la cancellazione del contenuto che lo riguardava o in alternativa la deindicizzazione dello stesso. Da tempo, l'orientamento consolidato del Garante (es. Ordinanza ingiunzione nei confronti di GEDI News Network S.p.a. - 25 marzo 2021; Provv. n. 617 del 21 dicembre 2023) e della giurisprudenza (es. Cass. n 2893 del 31 gennaio 2023) nei casi di contrasto tra diritti della persona e diritto alla manifestazione del pensiero e all'informazione indica nel bilanciamento secondo proporzionalità lo strumento ermeneutico di soluzione. Pertanto, ove l'informazione non sia più di interesse pubblico e l'interessato si sia ritirato a vita private, può ritenersi proporzionale la deindicizzazione dell'articolo in quanto tutela la posizione della persona e al tempo stesso preserva il valore storico-documentaristico della notizia che non viene cancellata e resta sempre rinvenibile nel sito web del giornale o della piattaforma come nell'attuale ipotesi di Wikipedia. Il Garante ha infatti ordinato a Wikimedia l'applicazione del metatag NO-INDEX al contenuto Wikipedia inerente al reclamante, considerato il principio del bilanciamento sopra ricordato unitamente ad un aspetto specifico del caso concreto ovvero l'esenzione di registrazione nel casellario giudiziale: «con riguardo a tale procedimento [si riferisce al patteggiamento] l'art. 24, comma 1, lett. e), del d.P.R. del 14 novembre 2002, n. 313, come modificato dal d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 122 – recante il “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di casellario giudiziale, di casellario giudiziale europeo, di anagrafe delle sanzioni amministrative dipendenti da reato e dei relativi carichi pendenti” dispone l'esclusione dall'iscrizione nel certificato del casellario giudiziale del provvedimento di applicazione della pena su richiesta delle parti laddove quest'ultima non sia superiore a due anni; il beneficio in tal modo riconosciuto dall'ordinamento, finalizzato a limitare la conoscibilità della condanna subita da un determinato soggetto, verrebbe, di fatto, vanificato ove fosse consentito al titolare di trattare ulteriormente i dati del reclamante attraverso la reperibilità in rete degli stessi, pregiudicando così la sfera di riservatezza dell'interessato; non sembrano pertanto sussistere, allo stato attuale, specifiche ragioni di interesse pubblico che giustifichino una perdurante reperibilità dell'articolo in questione al di fuori dell'archivio del sito». Fonte: (Diritto e Giustizia) |