Il terzo che ne abbia interesse può accedere al fascicolo telematico?

Nel corso di un procedimento per annullamento innanzi al TAR Lazio, la parte formula istanza di accesso al fascicolo telematico esponendo il proprio interesse ad un intervento ad adiuvandum.

Il Tribunale, innanzitutto, dichiara la non applicabilità nel caso di specie degli art. 22 ss. l. 7 agosto 1990, n. 241, non avendo gli atti interessati natura amministrativa, ed evidenzia come, mentre l'accesso a provvedimenti giudiziali è garantito a chiunque vi abbia interesse (art. 7 disp. att. c.p.a.; art. 744 c.p.c.), è possibile accedere ad atti e provvedimenti di parte solo in presenza di imprescindibilità e necessità della misura ai fini della difesa, non altrimenti esperibile senza che la parte ne abbia un pregiudizio (dall'art. 17, comma 3 d.P.C.M. 16 febbraio 2016, n. 40).

Evidenzia, inoltre, quanto recentemente affermato dal Consiglio di Stato, secondo cui: “Nel sistema di giustizia amministrativa, la funzione dell'intervento è duplice: da un lato, quella di tutelare preventivamente il terzo contro gli effetti indiretti o riflessi che possa subire dalla sentenza inter alios acta; dall'altro, quella di dare rilevanza processuale alla situazioni giuridiche soggettive, di varie tipologia e contenuto, che si muovono ‘interrelate' nel contesto dell'azione amministrativa, consentendo al giudice di cogliere la portata della controversia nella sua globale e sostanziale complessità.

Con riferimento specifico all'interesse del terzo il Consiglio di Stato ha sostenuto che: “la rilevanza giuridica dell'interesse del ‘terzo' ad inserirsi in un processo già pendente - sia esso una parte necessaria pretermessa; un controinteressato sostanziale (titolare cioè di una posizione giuridica autonoma, uguale e contraria a quello del ricorrente, ma non «individuato» nell'atto impugnato); chi si trovi nelle situazioni previste dall'art. 28 comma 2, c.p.a.; oppure colui che subisce gli effetti dell'atto impugnato soltanto in via indiretta in quanto titolare di un interesse ‘dipendente' - comporta il riconoscimento della facoltà prodromica di accedere al fascicolo della causa inter alios, al fine di potere previamente verificare i termini specifici della res litigiosa astrattamente suscettibile di interferire con la propria sfera giuridica […] Sul piano del contenuto, l'autorizzazione in questione consiste in una delibazione di astratta ‘pertinenza' (tra la causa pendente e la sfera giuridica del terzo istante) e di non manifesta pretestuosità o intento emulativo dell'istante. “(Cons. St. Ad. Pl., ordinanza n. 5 del 2024).

Considerato che, nel caso di specie, gli atti difensivi depositati non hanno carattere pubblico e sono accessibili unicamente per le parti processuali; che la visione da remoto costituisce una deroga a tale principio e può accordarsi solo in presenza di imprescindibili scelte difensive, considerando anche la natura potenzialmente sensibile dei dati trattati (ai sensi del decreto del presidente CGARS 21 giugno 2018, n. 32); tenendo altresì conto del fatto che, anche in relazione ai soli atti processuali divulgabili, può essere chiesta l'omissione dei dati personali; che gli atti inerenti la strategia difensiva delle PA sono ordinariamente sottratti all'accesso, anche qualora intesi come documenti amministrativi oggetto di richiesta di accesso presso le medesime PA; ritenendo, infine, non sussistenti i requisiti, atteso che l'istante riveste la posizione di soggetto controinteressato e ha già proposto autonomo ricorso avverso gli atti del giudizio, il TAR Lazio rigetta l'istanza.

Per approfondire la pronuncia del Consiglio di Stato n. 5/2024: Accesso del terzo al fascicolo telematico: la pronuncia del Consiglio di Stato in IUS Processo telematico