Diritto a un ricorso effettivo: non è oggetto di sanzione disciplinare il giudice che disapplica una decisione della Corte costituzionale contraria al diritto UE

26 Settembre 2024

Con sentenza del 26 settembre 2024 (C-792/22) la CGUE ha ritenuto che il diritto dell'UE osta alla legge di uno Stato membro che, secondo la sua Corte costituzionale, rende la sentenza ottenuta nel procedimento amministrativo su un infortunio sul lavoro definitiva per quello penale quando preclude l'ascolto delle parti civili, diritto rientrante nel più generico diritto a un ricorso effettivo. In tal caso, per la Corte, un giudice nazionale  non è tenuto ad applicare una decisione della sua Corte costituzionale che violi il diritto dell'Unione. E, dunque, in un simile caso non può essere sottoposto a sanzione disciplinare.

Nella decisione in oggetto la Corte ha affermato che il giudice nazionale non può essere sanzionato per mancato rispetto di una decisione della Corte costituzionale in violazione del diritto dell'Unione.

Dopo il decesso di un elettricista nel corso di un intervento, è stato avviato un procedimento amministrativo contro il suo datore di lavoro. Parallelamente è stato promosso un procedimento penale per negligenza e omicidio colposo a carico del suo caposquadra. Anche i parenti della vittima sono intervenuti nel procedimento penale.

Il giudice amministrativo investito della controversia ha concluso che nel caso di specie non si trattava di un «infortunio sul lavoro» e ha annullato le sanzioni amministrative inflitte al datore di lavoro. Secondo una normativa nazionale, come interpretata dalla Corte costituzionale rumena, questa decisione amministrativa del giudice amministrativo impediva al giudice penale di riconsiderare se l'incidente costituisca un infortunio sul lavoro.

In questo contesto la Corte d'appello di Brasov (Romania) ha chiesto alla Corte di giustizia di pronunciarsi sulla compatibilità di tale legge nazionale, come interpretata dalla Corte costituzionale, con il diritto dell'Unione in materia di sicurezza dei lavoratori.

Nella sua decisione, la Corte di giustizia afferma che il diritto dell'Unione osta alla legge di uno Stato membro che, secondo la sua Corte costituzionale, rende la sentenza di un tribunale amministrativo su un «infortunio sul lavoro» definitiva per il tribunale penale, quando tale legge impedisca ai familiari della vittima di essere ascoltati.

Il diritto dell'Unione mira a proteggere la sicurezza dei lavoratori e obbliga il datore di lavoro a garantire un ambiente di lavoro sicuro

Rientra nella competenza nazionale determinare le procedure per far valere la responsabilità del datore di lavoro in caso di inadempimento. Tuttavia, tali procedure non possono ostacolare l'esercizio dei diritti conferiti dal diritto dell'Unione.

Ebbene, la Corte ricorda che nei procedimenti giudiziari il diritto a un ricorso effettivo include il diritto di essere ascoltato. Se un organo giurisdizionale adotta una decisione sulla responsabilità civile senza consentire alle parti interessate di presentare i propri argomenti, tale diritto è violato.

A questo proposito la Corte afferma che i giudici nazionali devono potersi astenere dal seguire una decisione della loro Corte costituzionale qualora tale decisione sia in contrasto con il diritto dell'Unione. In tal caso, essi non possono essere oggetto di sanzioni disciplinari.