Il Cnf sulla tutela della libera professione: parità e discriminazioni negli elenchi professionali

La Redazione
07 Ottobre 2024

Il Cnf accoglie il ricorso di un avvocato milanese, annullando un regolamento dell'Ordine degli Avvocati di Busto Arsizio che ostacolava la partecipazione degli avvocati iscritti ad altri fori all'elenco per la funzione di curatore speciale del minore.

Il Consiglio Nazionale Forense (Cnf) ha emanato una sentenza (n. 87/2024) che riguarda la questione relativa alla formazione e alla tenuta dell'elenco degli avvocati abilitati alla funzione di curatore speciale del minore adottato dall'Ordine degli Avvocati di Busto Arsizio. Il Cnf ha sospeso l'attuazione di un regolamento che impediva agli avvocati iscritti ad altri fori di partecipare all'elenco del COA di Busto Arsizio, sottolineando l'importanza di rispettare i principi di par condicio, libera circolazione e concorrenza nel libero esercizio dell'attività professionale per gli avvocati fuori Foro.

Il Collegio ha rilevato l'assenza di precedenti specifici in materia e ha evidenziato che l'iscrizione in quest'elenco conferisce un vantaggio agli avvocati, poiché dimostra la loro competenza.

Pertanto, il Cnf ha deciso che la ricorrente debba essere inclusa nell'elenco degli avvocati abilitati alla funzione di curatore speciale, garantendo così il diritto alla parità di condizioni per tutti i professionisti indipendentemente dall'ordine di iscrizione.

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