AIGA: sì alla riforma dell’amministrazione di sostegno
10 Ottobre 2024
La proposta di legge presentata da AIGA mira a riformare la figura dell'amministratore di sostegno, che, se iscritto a un albo professionale come avvocato, deve essere "retribuito". L'importo del compenso viene calcolato in base alla complessità delle attività di gestione, seguendo un sistema di tariffe legate al "patrimonio mobiliare" disponibile o investito al momento della liquidazione dell'indennità. La proposta evidenzia la necessità di tutelare i diritti delle persone vulnerabili e valorizzare il ruolo degli operatori professionali iscritti negli albi professionali in qualità di amministratori di sostegno, visto il crescente utilizzo dell'amministrazione di sostegno a causa dell'invecchiamento della popolazione e della frammentazione delle famiglie. Inoltre, la normativa sarebbe stata scritta pensando soprattutto al coinvolgimento di familiari ed istituzioni (associazioni, fondazioni, consorzi dei servizi sociali, amministrazioni comunali, ecc.), ma si deve invece prendere atto i Giudici Tutelari «hanno iniziato a nominare figure esterne all’ambito familiare, scegliendole in appositi elenchi di professionisti in materie giuridiche od economiche, istituiti presso ogni Tribunale della Repubblica». Pertanto, serve un cambio di rotta per evitare la «lesione della dignità professionale, sia nel caso in cui il giusto compenso non venga erogato per mancanza di liquidità, sia nell’ipotesi in cui tale mercede venga individuata in un’indennità assolutamente inadeguata» afferma AIGA. L'associazione, inoltre, sottolinea la necessità di garantire un equo compenso per gli amministratori di sostegno per evitare lesioni alla dignità professionale, proponendo una revisione delle modalità di determinazione dell'indennità. La proposta legislativa definisce un sistema di compensi che variano in base alla massa patrimoniale gestita. Sul punto, la Pdl contiene anche una tabella che ipotizza anche i compensi: fino a 5mila euro la quantificazione è rimessa alla “discrezionalità” del giudice; oltre tale soglia vengono indicate delle percentuali che decrescono lentamente all’aumentare delle masse attive: si parte col 5% minimo fino a 30mila euro, si passa poi al 4% minimo fino a 100mila euro, per arrivare al 2,5 (sempre minimo) oltre i 300mila, fino a scendere all’1% oltre il milione di euro. Per i non abbienti invece viene prevista l’applicazione della normativa che regola il Patrocinio a spese dello Stato. A tal proposito, il Presidente Nazionale di AIGA, Carlo Foglieni, ha sottolineato che «laddove la nomina dell’Amministratore di Sostegno ricada su figure esterne all’ambito familiare o istituzionale, scegliendole in appositi elenchi di professionisti in materie giuridiche o economiche, l’istituto non può più essere di natura socio-assistenziale e di mera gratuità». I principi chiave della proposta, composta da sette articoli, includono la specifica definizione delle mansioni dell'amministratore di sostegno, il riconoscimento della natura professionale dell'attività svolta e l'applicazione delle norme sul Patrocinio a spese dello Stato quando pertinenti. La Pdl prevede inoltre l'inserimento dei professionisti iscritti negli albi come amministratori di sostegno tra gli ausiliari del giudice, ribadendo la necessità di una remunerazione equa e dignitosa per il lavoro svolto. Per un maggiore approfondimento, si rimanda al testo della proposta di legge allegato. (Fonte: Diritto e Giustizia) |