G7 Privacy: le nuove tecnologie al servizio dell’uomo

La Redazione
15 Ottobre 2024

Tra i temi affrontati all’incontro mondiale, svoltosi a Roma dal 9 all’11 ottobre: IA e minori, circolazione dei dati, cooperazione internazionale.

Si è concluso l’11 ottobre, il quarto G7 delle Autorità di protezione dati, coordinato quest’anno dal Garante italiano. 

All’incontro, che si è svolto dal 9 all’11 ottobre a Roma, hanno partecipato il Collegio del Garante italiano e le Autorità competenti di Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America, insieme al Comitato europeo della protezione dei dati e al Garante europeo della protezione dei dati.

Molti i temi affrontati, di estrema rilevanza e attualità tra cui: l’importanza di adottare garanzie adeguate per i minori nell’uso dell’intelligenza artificiale, implementare politiche sull’innovazione in grado di fornire un’adeguata educazione digitale, svolgere un monitoraggio sugli sviluppi legislativi dell’IA e sul ruolo delle Autorità privacy all’interno delle giurisdizioni coinvolte.

Il ruolo delle Autorità nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale è stato infatti, ritenuto determinante, al fine di garantirne l’affidabilità nonché di porla come strumento davvero utile al servizio dell’uomo. Si è pertanto espresso l’auspicio che i Governi riconoscano una funzione adeguata alle Autorità di protezione dei dati nel complesso sistema di governance dell’IA viste le elevate competenze di cui dispongono.

Gli obiettivi posti dai Garanti e discussi durante questi tre giorni, sono contenuti nell’Action Plan, documento con cui si guarda al futuro del G7 e in cui vengono individuate le aree tematiche oggetto dei lavori del prossimo anno con l’auspicio di ritrovarsi dinnanzi all’Autorità canadese, che ospiterà il G7 nel 2025, avendo raggiunto gli scopi prefissati.

Il nuovo, importante, ruolo ricoperto dall’intelligenza artificiale viene riconosciuto anche dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che nel suo intervento di saluto all’evento, collaterale del G7, a Presidenza italiana “Spazio virtuale. Le garanzie di giurisdizione nella resilienza e nella difesa della sicurezza nazionale” coglie l'occasione per sottolinearlo: «L’intelligenza artificiale è un prodotto dell’uomo che potrà replicare qualcosa ma mai creare. Gli strumenti tecnologici non sono mai buoni o cattivi in sé, ma sono neutrali. Non esiste una forma di intelligenza che possa sostituirsi o surrogare l’intelligenza umana, che ha la capacità non solo di distinguere il logico dall’illogico ma anche il bene dal male. Se riusciremo a governare bene queste nuove tecnologie avremo delle grandi opportunità ma se le useremo male favoriremo l’inserimento delle grandi organizzazioni criminali in nuovi ed inesplorati contesti».

(Fonte: Diritto e Giustizia)

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