La maternità surrogata sarà “reato universale”

La Redazione
17 Ottobre 2024

Con 84 voti favorevoli e 58 contrari, al Senato è stata approvata definitivamente la proposta di legge per rendere la gestazione per altri (GPA) un “reato universale”, cioè perseguibile in Italia anche se praticata all’estero da cittadini italiani.

Il Senato ha approvato definitivamente la legge per rendere reato universale la maternità surrogata. La normativa modifica l'articolo 12, comma 6, della legge n. 40/2004, che attualmente sanziona chiunque sia coinvolto nella commercializzazione di gameti o embrioni, o partecipi alla pratica della gestazione per conto di terzi, con pene che vanno dalla reclusione da tre mesi a due anni e una multa da 600mila euro fino a un milione di euro.

Tra le principali novità della legge, si segnalano:

  • estensione extraterritoriale del reato. Il divieto di ricorrere alla maternità surrogata verrà applicato anche fuori dai confini italiani. Questo implica che, pur ricorrendo alla maternità surrogata in un paese dove è consentita, si rischia comunque una condanna una volta tornati in Italia. Lo scopo è quello di scoraggiare un turismo "procreativo" verso paesi dove la maternità surrogata non è considerata reato;
  • pene severe sia per chi commissiona la maternità surrogata che per chi la media. Questo include non solo i futuri genitori, ma anche eventuali intermediari o cliniche che facilitano il processo;
  • tutela dei minori. La legge intende comunque garantire i diritti del minore, pur mantenendo il divieto, cercando di evitare situazioni di discriminazione o irregolarità nella registrazione all’anagrafe.

Resta però poco chiaro il percorso per perseguire penalmente cittadini italiani per reati avvenuti all'estero dove la pratica è legale, per questo motivo la nuova legge potrebbe essere oggetto di revisione da parte delle corti sovranazionali e nazionali.

La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha già confermato che l'Italia può rifiutarsi di riconoscere automaticamente i figli nati da maternità surrogata all'estero, poiché il diritto alla vita privata e familiare non implica necessariamente il riconoscimento automatico di tali atti.

Anche la Cassazione ha fortemente condannato la pratica della maternità surrogata, incluso il suo svolgimento a titolo gratuito, in quanto «offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane».

La Corte Costituzionale, a sua volta, con sentenza n. 33/2021, ha sottolineato la necessità di interventi normativi per scoraggiare la pratica della maternità surrogata e proteggere i diritti dei minori nati attraverso la gestazione per altri.

Fonte: (Diritto e Giustizia)

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