E-evidence: pubblicata l'edizione 2024 del Rapporto sulla situazione delle prove elettroniche nell'Unione Europea SIRIUS

Lorenzo Salazar
03 Dicembre 2024

Eurojust, Europol e la Rete giudiziaria europea (EJN) hanno pubblicato il SIRIUS EU Electronic Evidence Situation Report 2024, un report che fornisce un aggiornamento completo in materia di prove elettroniche nell'UE.  Il testo, fa anche luce su alcune delle sfide e vantaggi offerti dalla situazione attuale ed esamina i possibili sviluppi futuri che determineranno l'accesso transfrontaliero alle prove digitali da parte delle autorità di contrasto.

È stata pubblicata l'edizione 2024 del Rapporto sulla situazione delle prove elettroniche nell'Unione Europea SIRIUS, pubblicato congiuntamente da Eurojust, Europol e dalla Rete giudiziaria europea (EJN). 

Il Rapporto contiene una riflessione sulla recente evoluzione del quadro legislativo europeo in materia e sul crescente ricorso ai dati elettronici nelle indagini penali. Esso mette anche in evidenza i persistenti ostacoli a una cooperazione efficace nell'accesso ai dati elettronici a livello transfrontaliero per le indagini e il perseguimento dei reati. 

Presentato per la prima volta alla Conferenza annuale di SIRIUS, il rapporto offre raccomandazioni chiave per le parti interessate, esortando le forze dell'ordine e le autorità giudiziarie dell'UE a migliorare la formazione e a prepararsi alle imminenti modifiche legislative. 

L' executive summary, fondato in gran parte sul feedback offerto dalle autorità giudiziarie, da quelle di law enforcement e dai service providers, evidenzia come, nonostante progressi significativi - quali la normativa UE in materia di servizi digitali, il pacchetto legislativo sulle prove elettroniche dell'UE e il secondo protocollo aggiuntivo alla convenzione di Budapest del Consiglio d'Europa sulla cibercriminalità - l'approccio delle autorità competenti dell'Unione europea nei confronti degli attuali strumenti di cooperazione giudiziaria e di cooperazione volontaria con i service providers stranieri rimanga sostanzialmente invariato. Entrambi i canali, nonostante i loro vantaggi, devono affrontare sfide notevoli. 

Mentre la cooperazione giudiziaria si dimostra inadeguata a causa della lunghezza delle sue procedure, l'immediatezza degli scambi di cooperazione volontaria appare tuttora priva di sicurezza giuridica per le entità interessate; i fornitori di servizi possono ad esempio trovarsi in una posizione in cui il rispetto delle richieste di dati da parte di autorità straniere potrebbe essere in conflitto con le proprie leggi interne. 

In conclusione, dovendo operare all'interno di un quadro giuridico nazionale e internazionale frammentato, le autorità competenti dell'UE coinvolte in indagini penali che richiedono l'accesso a dati digitali transfrontalieri non vedrebbero ancora i loro compiti semplificati in maniera percepibile.