Diritto di sciopero e blocco stradale: la pronuncia della Corte di Strasburgo
31 Gennaio 2025
Non è in contrasto con la Convenzione europea dei diritti dell'uomo la sentenza di condanna nei confronti di un gruppo di manifestanti che, nel corso di una manifestazione, avevano intenzionalmente causato un blocco autostradale. Nel caso Bodson e altri contro Belgio, a seguito del ricorso presentato dai manifestanti per violazione dei diritti di espressione, riunione e associazione, la Corte di Strasburgo ha ribadito come l'esercizio del diritto di sciopero e di riunione non possa portare a un blocco stradale improvviso, che causi disagi significativi anche ai cittadini non coinvolti nello sciopero, nello svolgimento delle proprie attività quotidiane. In particolare, nel caso di specie, il blocco stradale aveva determinato un arresto della circolazione di quasi cinque ore con ingorghi e lunghe code. Dunque, coretto era stato l'intervento punitivo dello Stato e a venire sanzionato non era stato il diritto di sciopero (protetto dall'art. 11 CEDU), ma la compromissione illegittima della circolazione e della vita quotidiana dei cittadini. D'altronde, non vi era stata neanche alcuna comunicazione preventiva dell'intenzione di bloccare la circolazione, né era stata concessa alcuna autorizzazione. Ragion per cui, risulta proporzionata la sanzione penale inflitta dal Belgio contro i manifestanti. La Corte osserva anche come i manifestanti avrebbero potuto scegliere forme diverse di protesta pacifica, senza compromettere la vita quotidiana di soggetti neanche coinvolti nella manifestazione o nello sciopero. Non vi è stata, dunque, secondo la Corte, alcuna violazione della Convenzione. |