La Commissione europea approva la riforma del terzo settore
13 Marzo 2025
La Commissione europea ha approvato la riforma del terzo settore che prevede, a partire dal 1° gennaio 2026, una serie di agevolazioni per favorire le attività degli enti del Terzo Settore in Italia, tra cui, la defiscalizzazione degli utili registrati che abbiano come destinazione lo svolgimento dell'attività statutaria o l'incremento del patrimonio dell'ente e, soprattutto, l'istituzionalizzazione dei c.d. titoli di solidarietà, con trattamento equiparato a quello dei titoli di Stato. Gli utili che godranno della defiscalizzazione dovranno necessariamente essere reinvestiti nelle attività statutarie con vincolo di destinazione. I titoli di solidarietà, invece, avranno lo scopo di incoraggiare gli incentivi da parte di investitori a favore degli ETS, stabilendo una serie di agevolazioni per persone fisiche, imprese o altri enti che decidano di finanziare attività di interesse sociale. Ulteriori agevolazioni, sia a fini IVA che di imposte dirette, sono previste a favore delle associazioni di promozione sociale (APS) e organizzazioni di volontariato (ODV), qualora dispongano di entrate inferiori a € 130.000 e presentino progetti dettagliati per illustrare le attività svolte. La Commissione si è pronunciata, in particolare, sulla compatibilità della riforma del Terzo Settore con il divieto di aiuti di Stato, qualora questi possano alterare la concorrenza e a meno che non siano giustificati dal fine di perseguire un importante progetto di comune interesse europeo, come previsto dagli artt. 107 e 108 TFUE. Per la Commissione, la riforma italiana del Terzo Settore è conforme alla disciplina europea e non pregiudica il mercato interno, trattandosi di «aiuti destinati a promuovere la realizzazione di un importante progetto di comune interesse europeo» (art. 107 TFUE). Il comunicato stampa del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali al seguente link: lavoro.gov.it. |