10 Febbraio 2014

I principi contabili rappresentano regole tecnico – ragionieristiche che interpretano ed integrano le norme di legge in tema di bilancio, per rendere applicabile la legge ai casi concreti. Rappresentano, quindi, un insieme di regole di rilevazione, valutazione e rappresentazione delle operazioni aziendali, importanti strumenti di regolamentazione della produzione dell'informazione economico-finanziaria. Attualmente, la globalizzazione dei mercati finanziari ha determinato, tra l'altro, l'esigenza da parte delle aziende coinvolte nei processi di internazionalizzazione a comunicare i propri andamenti (specie di natura economico-finanziaria) in modo comprensibile per i diversi interlocutori, indipendentemente dal loro Paese di appartenenza.
Inquadramento

I principi contabili rappresentano regole tecnico – ragionieristiche che interpretano ed integrano le norme di legge in tema di bilancio, per rendere applicabile la legge ai casi concreti. Rappresentano, quindi, un insieme di regole di rilevazione, valutazione e rappresentazione delle operazioni aziendali, importanti strumenti di regolamentazione della produzione dell'informazione economico-finanziaria. Attualmente, la globalizzazione dei mercati finanziari ha determinato, tra l'altro, l'esigenza da parte delle aziende coinvolte nei processi di internazionalizzazione a comunicare i propri andamenti (specie di natura economico-finanziaria) in modo comprensibile per i diversi interlocutori, indipendentemente dal loro Paese di appartenenza.

È sorta conseguentemente la necessità di sviluppare un linguaggio internazionale dei bilanci, ossia un corpus di principi contabili idonei ad essere presi come punto di riferimento per le aziende di tutti i Paesi. L'organo che più di ogni altro persegue questo scopo, è l'International Accounting Standard Committee (I.A.S.C.), costituito nel 1973 con sede a Londra. Tale organismo non ha una funzione coercitiva nei confronti dei singoli Paesi aderenti, nel senso di poter giungere ad imporre i propri standards agli organismi associati. Il suo scopo pertanto consiste piuttosto nel “promuovere la loro accettazione e adozione in tutti i Paesi”. In altri termini, l'attività dello I.A.S.C. non è tanto rivolta alla standardizzazione dei principi contabili, cioè ad una completa uniformità dei principi medesimi, quanto piuttosto ad una loro armonizzazione, cioè alla ricerca di un sostanziale adattamento per renderli reciprocamente compatibili.

Lo I.A.S.C.

Le tappe principali dell'attività dello I.A.S.C. possono essere sintetizzate come segue:

  • nella prima fase di attività vengono emanati gli I.A.S. (International Accounting Standard) che si presentano come una serie di principi contabili molto disorganici tra loro contenenti più alternative di trattamento contabile per le diverse poste che non un corpus omogeneo ispirato da solide basi teoriche;
  • nel 1989 lo I.A.S.C. emana il Framework, cioè uno schema generale di inquadramento delle fondamentali questioni contabili in termini di sistema di obiettivi e di postulati generali;
  • nel 1989 viene approvato un progetto di modifica di numerosi I.A.S. per ridurre le alternative contabili consentite, introducendo la distinzione tra trattamento contabile benchmark e trattamento contabile allowed. In particolare si giunse, laddove possibile, ad indicare un unico trattamento contabile consentito (required), in altri casi si ipotizzarono più alternative contabili, distinguendole in benchmark, metodo preferito, e allowed, metodo permesso in via subordinata e la cui applicazione richiede comunque l'inserimento in bilancio di informazioni aggiuntive;
  • negli anni '90 lo I.A.S.C. inizia a dialogare con l'Unione Europea per armonizzare le direttive Europee (IV e VII) con gli I.A.S.s.;
  • nel 1994 lo I.A.S.C. comincia a collaborare con lo I.O.S.C.O. (International Organization of Securities Commissions) per rendere i bilanci redatti in base agli I.A.S.s accettati nei mercati mobiliari di tutto il mondo;
  • nel 2005, con l'emanazione del Decreto legislativo n. 38, si prevede:

- l'obbligo di redazione del bilancio consolidato in applicazione agli IAS, a partire dall'esercizio chiuso o in corso al 31.12.2005 per le società quotate, le società emittenti strumenti finanziari diffusi, le banche e le imprese assicurative;

- l'obbligo di redazione del bilancio di esercizio chiuso o in corso al 31.12.2006 per le società quotate, le società emittenti strumenti finanziari diffusi e le banche; l'obbligo per le imprese assicurative sussiste unicamente in capo a quelle quotate che non redigono il consolidato;

- la facoltà di redazione del bilancio di esercizio in applicazione agli IAS, a decorrere dell'esercizio chiuso o in corso al 31.12.2005 per le società quotate, le società emittenti strumenti finanziari e le banche, nonché per tutte le altre società che non rientrano nelle fattispecie di cui sopra e che non possono redigere il bilancio in forma abbreviata.

Il contenuto degli IAS

Qui di seguito viene fornito un elenco, volto principalmente a sottolineare l'attenzione che è stata data al documento di bilancio tramite la previsione, l'analisi e l'emanazione di singoli principi, capaci di analizzare (dal punto di vista contabile) diversi e specifici elementi:

  • IFRS 1 Prima adozione dei principi contabili internazionali
  • IFRS 2 Pagamenti basati sulle azioni
  • IFRS 3 Aggregazioni di imprese
  • IFRS 4 Contratti di assicurazione
  • IFRS 5 Attività non correnti destinate alla vendita e attività cessate
  • IFRS 6 Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie
  • IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative
  • IFRS 8 Settori Operativi (Operating segment)
  • IAS 1 Presentazione del bilancio
  • IAS 2 Rimanenze
  • IAS 7 Prospetto dei flussi di cassa
  • IAS 8 Criteri contabili, cambiamenti di stime ed errori
  • IAS 10 Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio
  • IAS 11 Contratti di costruzione
  • IAS 12 Contabilizzazione delle imposte sul reddito
  • IAS 14 Informazioni settoriali
  • IAS 16 Immobilizzazioni tecniche
  • IAS 17 Locazioni
  • IAS 18 Ricavi
  • IAS 19 Benefici ai dipendenti
  • IAS 20 Contabilizzazione dei contributi pubblici e menzione degli aiuti pubblici
  • IAS 21 Effetti di variazioni nei tassi di cambio
  • IAS 23 Oneri finanziari
  • IAS 24 Informazioni sulle entità correlate
  • IAS 26 Contabilizzazione per la redazione dei rendiconti dei fondi pensione
  • IAS 27 Bilanci consolidati e bilanci separati
  • IAS 28 Contabilizzazione delle partecipazioni in società collegate 8
  • IAS 29 Il bilancio in economie in elevata inflazione
  • IAS 30 Informativa richiesta nei bilanci di banche e istituti finanziari similari
  • IAS 31 Partecipazioni in joint venture
  • IAS 32 Strumenti finanziari: informazioni e presentazione
  • IAS 33 Utili per azioni
  • IAS 34 Bilanci a data intermedia
  • IAS 36 Perdita di valore delle attività
  • IAS 37 Accantonamenti, passività potenziali e attività potenziali
  • IAS 38 Attività immateriali
  • IAS 39 Strumenti finanziari: contabilizzazione e valutazione
  • IAS 40 Investimenti in immobili
  • IAS 41 Agricoltura

Con l'obiettivo di garantire una corretta e puntuale interpretazione dei principi, è stato redatto un Framework, ossia una sorta di raccolta di regole generali volte a fornire una guida per la comprensione e l'applicazione dei principi contabili internazionali. Tale guida riprende come concetto fondamentale, posto anche alla base di una corretta redazione del bilancio, quello della competenza economica delle poste rilevate e la prospettiva di funzionamento dell'azienda (continuità aziendale).

Inoltre mette in evidenza le caratteristiche qualitative che dovrebbe possedere l'informazione fornita dall'azienda tramite il bilancio:

  • significatività (relevance);
  • comprensibilità;
  • attendibilità (reliability);
  • comparabilità;
  • prudenza;
  • neutralità.
Lo Stato Patrimoniale secondo lo IASB

Per quanto riguarda lo Stato Patrimoniale, occorre sottolineare che lo IAS 1 non pretende di fornire uno schema rigido, ma si limita a fornire solo un contenuto minimo ed alcune regole.

Le attività e le passività dovranno essere inserite nella classe corrente se sono destinate ad essere realizzate (attività) o estinte (passività) nel corso del ciclo operativo dell'azienda, anche se la loro scadenza è superiore ai dodici mesi; nel caso contrario saranno da considerarsi non correnti. Ancora, se le attività e le passività non provengono dal ciclo operativo tipico (vale a dire quello che si sostanzia in acquisto-produzione-vendita) come, ad esempio, le attività finanziarie ed i finanziamenti, la distinzione farà capo alla previsione della loro realizzabilità/estinguibilità entro i dodici mesi.

Va sottolineato inoltre che lo IASB non prevede ne stabilisce un ordine delle voci e, a differenza dello schema civilistico, prevede che gli investimenti immobiliari siano evidenziati distintamente e che si abbia una netta separazione fra crediti/debiti finanziari da quelli di natura commerciale.

Il conto economico secondo lo IASB

Per quanto riguarda il Conto Economico, lo IASB prevede un contenuto minimo, integrabile con quanto gli amministratori riterranno necessario per esporre in modo attendibile e comprensibile la dinamica:

  • ricavi di vendita;
  • costi finanziari;
  • plusvalenze/minusvalenze derivanti da dismissioni di beni strumentali e di rami d'azienda;
  • imposte;
  • utile/perdita d'esercizio.

Naturalmente quindi non sarà consentita l'identificazione di un'area straordinaria, in ragione del fatto che le componenti e le voci che prevalentemente andrebbero a costituirla (plusvalenze/minusvalenze da cessione di beni strumentali), saranno previste e quindi individuate in voci appositamente costituite.

Lo IASB non prevede, inoltre, un principale criterio di classificazione dei costi.

Seguendo il criterio per natura, si avrà una classificazione simile a quella del codice civile.

Il criterio di destinazione porta invece a distinguere nell'area operativa il costo industriale del venduto (differenza fra il costo della produzione ottenuta e la variazione del magazzino prodotti), i costi di distribuzione e quelli amministrativi, mettendo quindi in evidenza l'incidenza a C.E. delle principali funzioni aziendali. La differenza che si registrerà fra i ricavi di vendita e del costo industriale del venduto evidenzierà il gross profit, cioè un margine intermedio.

Principali differenze fra IAS e principi contabili nazionali

Argomento

IFRS

Principi italiani

Componenti del bilancio

Stato patrimoniale, conto economico, rendiconto finanziario, movimenti del patrimonio netto e note. I prospetti devono riportare almeno i dati per due esercizi (anno in corso e comparativi).

Simili agli IFRS, con l'eccezione del rendiconto finanziario che è fortemente raccomandato ma non obbligatorio e del prospetto dei movimenti del patrimonio netto che è inserito nella nota integrativa.

Schema di stato patrimoniale

Non è prescritto un formato particolare.

Lo schema è imposto dal codice civile: le attività sono distinte tra attività immobilizzate, attivo circolante e altre attività (ratei e risconti) mentre nelle passività non vi è una netta distinzione

tra le passività correnti e non correnti.

Schema di conto economico

Non è previsto uno schema standard, ma i costi possono essere esposti scegliendo il criterio per destinazione o per natura.

Il codice civile impone un unico schema. Lo schema imposto presenta i ricavi meno i costi per natura e mostra la voce “Differenza tra valore e costi della produzione”. Nei principi italiani taluni costi sono classificati come componenti straordinari direttamente in conto economico.

Costo storico e criteri di valutazione

Generalmente si utilizza il costo storico, ma alcune tipologie di attività immateriali, le immobilizzazioni materiali e gli investimenti in immobili possono essere valutati al fair value.

Simili agli IFRS, anche se gli enti non finanziari non utilizzano il fair value per l'iscrizione di derivati e titoli. Le immobilizzazioni materiali e gli investimenti in immobili possono essere rivalutati solo se permesso da una legge speciale.

Voci straordinarie

Non ammesse negli schemi come voci separate.

Sono voci straordinarie quelle non correlate all'attività ordinaria dell'impresa. Gli elementi straordinari si indicano separatamente nel conto economico in apposita voce.

Rendiconto finanziario

Raggruppa i flussi manifestatisi in un dato periodo e relativi ad una grandezza patrimoniale, correlando fra loro le fonti e gli impieghi del capitale. Può essere redatto secondo forme e strutture diverse, in base ai criteri di classificazione che sono stati scelti per determinare i flussi in entrata e in uscita delle risorse finanziarie.

Evidenzia impieghi e fonti di risorse in relazione alle operazioni di gestione che le hanno determinate. Si sceglie una risorsa di riferimento cash equivalent e si classificano i flussi finanziari a seconda che siano riferiti ad attività operative, di investimento o finanziarie.

Correzione di errori

Modificare i dati comparativi e, se l'errore è avvenuto prima della presentazione dei dati del periodo precedente, gli schemi iniziali di attività, passività e patrimonio netto per il primo

periodo precedente vengono modificati.

Inserire l'effetto nel risultato dell'esercizio corrente fra le voci straordinarie. Vietata la rettifica dei dati comparativi.

Presentazione dei risultati delle collegate

Utilizzare il metodo del patrimonio netto. Indicare la quota di pertinenza del risultato o al netto delle imposte.

Utilizzare il metodo del patrimonio netto. In casi particolari è possibile il metodo del costo.

Metodo dell'acquisto e Fair value al momento dell'acquisizione

Valutare al fair value le attività, passività e passività potenziali della società acquisita. L'avviamento è contabilizzato come valore residuale tra il prezzo pagato e la percentuale del fair value del business acquisito.

Simile agli IFRS ai fini del consolidato.

Attività immateriali acquistate

Capitalizzare se sono soddisfatti i criteri per la capitalizzazione; le immobilizzazioni immateriali devono essere ammortizzate sulla vita utile. Le immobilizzazioni immateriali a vita utile indefinita non devono essere ammortizzate ma sono soggette a impairment test annuale. Le rivalutazioni sono ammesse in casi rari.

Tutte le attività immateriali immobilizzate si ammortizzano e per alcune di esse la vita utile massima è di cinque anni. È permessa la capitalizzazione dei costi di costituzione, impianto, ampliamento e pubblicità. Le rivalutazioni non sono permesse a meno che non siano autorizzate da leggi speciali.

Leasing – Classificazione

Si tratta di leasing finanziario se sostanzialmente tutti i rischi e benefici della proprietà sono trasferiti. Prevale la sostanza sulla forma.

Prevale la forma giuridica del contratto rispetto alla sostanza dell'operazione. Se si tratta di leasing finanziario, si devono fornire informazioni in nota integrativa.

Rimanenze

Esposte al minore tra costo e valore netto di realizzo. Il costo è determinato in base al metodo FIFO o del costo medio ponderato. Il metodo LIFO non è

ammesso.

Simile agli IFRS, tuttavia è ammesso il LIFO.

Attività finanziarie – Valutazione

Dipende dalla classificazione degli strumenti finanziari: se si tratta di investimenti detenuti fino alla scadenza o di prestiti o crediti, si espongono al costo ammortizzato; altrimenti al fair value. Gli utili/perdite non realizzati su attività o passività finanziarie contabilizzate al fair value (inclusi i titoli detenuti ai fini di negoziazione), sono rilevati nel conto economico; quelli sugli investimenti disponibili per la vendita nel patrimonio netto.

Gli investimenti immobilizzati sono valutati al costo ridotto per perdite durevoli di valore. Gli investimenti classificati nel circolante sono valutati al minore tra costo e valore di realizzo; gli enti finanziari possono valutare al fair value i titoli classificati nel circolante.

Obbligazioni convertibili

Separare la componente di debito da quella di patrimonio, rilevando all'atto di emissione una passività finanziaria e un componente del patrimonio netto.

Il debito convertibile è sempre una passività ed è vietato separare la componente di patrimonio.

Sintesi dei principi per la redazione Bilanci 2016 alla luce delle novità introdotte dal D.Lgs 139/2015

Società quotate, Società con strumenti finanziari diffusi, Banche e società finanziarie, Assicurazioni

Obbligo di redazione bilancio di esercizio e consolidato in base ai principi IAS/IFRS

Altre società

  • Redazione bilancio secondo le regole del cod. civ. integrate dai principi OIC
  • Semplificazioni per Bilancio abbreviato per imprese minori e per Bilancio delle micro-imprese.

IFRS for SME

Regole IASB semplificate per piccole/medie imprese.

CODICE CIVILE - OIC (modificato dal D.Lgs. 139/2015, in vigore dal 1/1/2016)

Bilancio di esercizio

  • Stato Patrimoniale
  • Conto Economico
  • Rendiconto finanziario
  • Nota integrativa

Documenti che corredano il bilancio

  • Relazione sulla gestione
  • Relazione sindaci
  • Relazione certificazione
  • Verbale assemblea soci.

Clausola generale di bilancio

Se necessario

  • informazioni complementari.

In casi eccezionali

  • obbligo di deroga con eventuali utili iscritti in una riserva non distribuibile fino al recupero

Chiarezza e rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, finanziaria e del risultato economico.

Previsioni e integrazioni

Se necessarie vengono richieste informazioni complementari

Casi eccezionali

Obbligo di deroga con eventuali utili iscritti in una riserva non distribuibile fino al recupero del valore

Riferimenti

Normativi

  • D.Lgs. 18 agosto 2015, n. 139
  • D.Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38
  • Regolamento CE 1606/2002

Prassi

  • IFRS 1-7
  • IAS 1-41
Sommario