Atti redatti in violazione delle norme sul PAT: sì al termine perentorio per la regolarizzazione

Redazione scientifica
28 Aprile 2017

Il TAR Reggio Calabria ha concesso un termine perentorio per la regolarizzazione di ricorso e procura redatti in violazione delle norme sul PAT.

Parte ricorrente ha presentato ricorso e relativa procura ad litem, originariamente redatti, sottoscritti e notificati in forma cartacea e depositati in giudizio come copia per immagine priva della necessaria attestazione di conformità all'originale cartaceo mediante asseverazione ex art. 22 CAD. Successivamente, ha depositato soltanto il ricorso introduttivo redatto in formato pdf digitale nativo senza sottoscrizione e le asseverazioni di conformità di procura e ricorso cartaceo notificato, su fogli separati e non sottoscritti digitalmente.

Il TAR Reggio Calabria ha seguito l'orientamento espresso dal Consiglio di Stato (Cons. Stato., sez. IV, sent., 4 aprile 2017, n. 1541; v. S. Patrisso, La forma del ricorso notificato con modalità tradizionali nel PAT, in ilProcessotelematico.it) secondo cui le irregolarità degli atti redatti in violazione delle norme disciplinanti il PAT non danno luogo a inesistenza, abnormità o nullità degli atti ma sono sanabili mediante l'assegnazione, da parte del Collegio, di un termine perentorio per la regolarizzazione nelle forme di legge a pena di irricevibilità.

Pertanto, il Tribunale ha assegnato al ricorrente un termine perentorio, decorrente dalla comunicazione dell'ordinanza, per provvedere alla regolarizzazione di ricorso e procura.

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