Corte d’Appello di Milano: sì alla trascrizione dell’atto di nascita dei gemelli con due papà

Redazione Scientifica
09 Gennaio 2017

La Corte d'appello di Milano ha ordinato la trascrizione degli atti di nascita di due minori, nati da parto gemellare tramite il ricorso alla maternità surrogata, effettuato da una coppia di uomini negli Stati Uniti, ciascuno dei quali aveva fecondato un ovocita della stessa donatrice anonima

Il Tribunale di Milano aveva respinto il ricorso presentato da una coppia same sex di cittadini italiani avverso il diniego da parte dell'Ufficiale di stato civile di trascrizione nei relativi registri degli atti di nascita di due minori formati negli Stati Uniti. I bambini erano nati in California dalla fecondazione di due distinti ovuli ciascuno con il seme di uno dei ricorrenti. Gli embrioni così ottenuti erano stati, poi, impiantati nell'utero della donna che li ha partoriti tramite ricorso alla maternità surrogata, lecita in California, in seguito alla stipulazione tra ciascun reclamante e la partoriente di un contratto di «agreement for gestational carriers». Avverso il decreto del Tribunale, i soccombenti hanno proposto separatamente reclamo.

Secondo la Corte d'appello di Milano gli atti di nascita di cui i reclamanti chiedono la trascrizione non sono contrari all'ordine pubblico, identificato dalla sent. n. 19599/2016 della Cassazione con le esigenze di tutela dei diritti fondamentali dell'uomo e, in particolare, con la tutela dell'interesse del minore. Tali atti, infatti, contengono dati di verità quali lo stato di gemelli (non è impossibile, a livello biologico, che due ovociti della stessa madre siano fecondati con il seme di due uomini diversi e, quindi, che da filiazione gemellare possano essere attribuite paternità diverse) e il riconoscimento dei minori da parte del rispettivo genitore biologico secondo la legge dello Stato della California da applicare ai due bambini in quanto cittadini statunitensi. I due padri, inoltre, non sono stati indicati nell'atto di nascita come “madre” pur essendo di sesso maschile poiché il nome di ciascuno di essi è stato inserito in un campo degli atti che si riferisce anche al “parent”, genitore, termine privo di connotazioni di genere.

Pertanto, la Corte ordina all'Ufficiale di stato civile di provvedere alla trascrizione integrale degli atti di nascita di entrambi i minori.

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