Eutanasia: la Corte Edu detta le linee guida

Redazione Scientifica
10 Giugno 2015

Con la sentenza del 5 giugno 2015, la Corte EDU ha stabilito che le autorità interne, nella loro discrezionalità, possono autorizzare l'eutanasia. Mentre, in mancanza di leggi nazionali, è necessario tenere conto della pregressa volontà del paziente.

A seguito di un incidente stradale avvenuto nel 2008, Vincent Lambert versava in stato vegetativo e veniva alimentato artificialmente. Il 24 giugno 2014 il Consiglio di Stato francese, sulla base della legge Leonetti, aveva consentito l'eutanasia o il trasferimento all'estero per ottenerla.

Contro la decisione si erano opposti i genitori e alcuni fratelli dell'uomo, mentre la moglie aveva da sempre richiesto l'interruzione dell'idratazione e nutrizione artificiale, poiché il marito, svolgendo la professione di infermiere si era spesso occupato di pazienti in coma e aveva manifestato il suo consenso all'eutanasia.

Il 25 giugno 2014, la Corte europea dei diritti dell'uomo aveva disposto la sospensione, in via cautelare, di tale sentenza e rimesso la decisione alla Grand Chambre, per l'importanza e la delicatezza dei temi trattati.

Quest'ultima ha sancito che le autorità interne possono, nella loro discrezionalità, autorizzare l'eutanasia, senza che ciò comporti una violazione dei loro doveri di tutela della vita ex art. 2 CEDU mentre, qualora non vi siano leggi interne in materia, si deve considerare la volontà pregressa del paziente.

La normativa francese contro l'accanimento terapeutico, nel caso in esame, delinea un quadro sufficientemente chiaro della vicenda e, quindi, la decisione del Consiglio di Stato che la interpreta e la applica non può ritenersi contraria all'art. 2 CEDU.

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