Negoziazione assistita: può il Presidente autorizzare l'accordo nonostante il no del PM?
12 Maggio 2017
Il Tribunale di Palermo ha autorizzato un accordo di negoziazione assistita alle condizioni previste dai coniugi nonostante il PM avesse negato l'autorizzazione a tale accordo ritenendolo non rispondente all'interesse dei figli.
Il Presidente può autorizzare l'accordo senza essere vincolato dai rilievi del PM. Il Tribunale sottolinea, infatti, che il rigetto dell'autorizzazione da parte del PM comporta l'apertura, nella procedura di negoziazione, di un “incidente giurisdizionale”, un procedimento di volontaria giurisdizione che si svolge nelle forme dei procedimenti in camera di consiglio e al termine del quale il Presidente (o un Giudice da lui delegato) provvede in composizione monocratica senza che operi alcuna conversione del rito in separazione consensuale, divorzio congiunto o modifica concordata. In questo caso è il Presidente stesso che decide se concedere o meno l'autorizzazione richiesta tenendo conto dei rilievi mossi dal PM ma non essendo in alcun modo da essi vincolato. Non vi sono, infatti, limiti alla possibilità per il Presidente di autorizzare l'accordo, anche a condizioni assolutamente non in linea con quelle proposte dal PM o inizialmente concordate tra le parti. Una volta instaurato l'incidente giurisdizionale, la funzione del PM si esaurisce (in quanto assume il ruolo di semplice parte interveniente necessario ex art. 70, comma 1, n. 2, c.p.c.) e viene assunta dal Presidente del Tribunale. Inoltre, anche le diverse condizioni approvate dal Presidente sono comunque frutto di accordo tra le parti. |