Non decorre dalla separazione di fatto il termine per usucapire la proprietà di parti dell’immobile se i coniugi sono ancora conviventi
20 Ottobre 2016
Il caso. Il Tribunale di Cagliari, considerato che la sentenza di separazione di secondo grado aveva respinto la richiesta della moglie di assegnazione della casa coniugale, ha accolto la domanda del marito, condannando la donna al rilascio di alcune porzioni dell'immobile, da quest'ultima occupate senza alcun titolo. La Corte d'appello ha confermato tale pronuncia, respingendo la richiesta della soccombente di accertare il suo acquisto per usucapione della proprietà degli spazi posseduti. La donna ha, quindi, presentato ricorso per cassazione affermando che i Giudici d'appello avrebbero errato nel considerare come dies a quo del possesso ad usucapionem la data di inizio del giudizio di separazione e non quella della separazione di fatto, avvenuta diversi anni prima.
La prolungata convivenza esclude l'uso esclusivo di porzioni della casa coniugale. La Suprema Corte, pur constatando che l'effettivo deterioramento del rapporto coniugale risaliva ad un momento antecedente il giudizio di separazione, ha escluso che il possesso ad usucapionem della ricorrente potesse risalire alla prolungata convivenza instauratasi tra i coniugi in attesa della sentenza di separazione. Secondo i Giudici di legittimità, infatti, «è del tutto inverosimile» che, durante quel periodo, le parti avessero utilizzato in via esclusiva singole porzioni dell'immobile, come oltretutto confermato dalle risultanze istruttorie. Per questi motivi, la Cassazione rigetta il ricorso.
|