Violenza sessuale commessa da sacerdote. Sulla sussistenza dell'aggravante dell'abuso di potere
19 Gennaio 2017
La Corte di cassazione, chiamata ad esprimersi su un ricorso presentato da un imputato condannato per diversi episodi di pedofilia commessi abusando dell'autorità derivante dal suo ruolo e dalla sua posizione di sacerdote e coadiutore presso l'oratorio, ha affermato il principio di diritto secondo cui: nei reati sessuali, è configurabile l'aggravante dell'abuso dei poteri o della violazione dei doveri inerenti alla qualità di ministro del culto cattolico, non solo quando il reato sia commesso nella sfera tipica e ristretta delle funzioni e dei servizi propri del ministero sacerdotale ma anche quando la qualità sacerdotale abbia facilitato il reato stesso, essendo il ministero sacerdotale non limitato alle funzioni strettamente connesse alla realtà parrocchiale ma comprensivo di tutti quei compiti riconducibili al mandato evangelico costitutivo dell'ordine sacerdotale; tale mandato comprendendo le attività svolte a servizio della comunità e, senza carattere esaustivo, quelle ricreative, di assistenza, di missione, di aiuto psicologico ai fedeli ed a chiunque ne abbia bisogno, ivi comprese le relazioni interpersonali che il sacerdote intraprenda nello svolgimento di tali attività. |