Decorrenza del termine di impugnazione dell’aggiudicazione e illegittimo diniego di accesso

Flaminia Aperio Bella
05 Aprile 2017

Alla luce dell'orientamento secondo cui se la stazione appaltante rifiuta illegittimamente di consentire l'accesso il termine per impugnare gli atti non visionati non inizia a decorrere, in quanto gli atti non conosciuti non si consolidano e il potere di impugnare dell'interessato pregiudicato da tale condotta amministrativa non si consuma, la tempestività del ricorso dovrebbe essere valutata a valle della verifica della legittimità del diniego di accesso opposto dall'Amministrazione.

Nell'ambito di una procedura ristretta per l'acquisizione di vedette velocissime multiruolo, la seconda classificata, con richiesta a mezzo pec, si attivava il giorno seguente la comunicazione dell'aggiudicazione per ottenere l'accesso alla documentazione prodotta dall'aggiudicataria. La stazione appaltante (in una data non esattamente evincibile dalla sentenza) chiedeva chiarimenti sulle motivazioni dell'accesso, riscontrati dalla ricorrente via pec; in pari data (decorse nel frattempo due settimane dalla richiesta originaria) l'Amministrazione comunicava di aver inoltrato ai controinteressati l'istanza e di rimanere in attesa di loro eventuali opposizioni. Trascorsi sette giorni senza aver ricevuto riscontro, il ricorrente reiterava l'istanza, cui l'Amministrazione replicava affermando che il termine di trenta giorni dell'art. 25, comma 4, l. 241 del 1990 non era ancora decorso, che non tutti i controinteressati avevano presentato controdeduzioni e che non si era ancora concluso l'iter di valutazione dell'opposizione presentata da uno di essi, con conseguente diniego dell'accesso richiesto. L'Amministrazione consentiva finalmente l'ostensione parziale alla documentazione richiesta a un mese esatto dalla comunicazione dell'aggiudicazione.

Visionata la documentazione, la ricorrente insorgeva (in una data non esattamente evincibile dalla sentenza) contro l'aggiudicazione per omessa presentazione dei calcoli diretti a comprovare l'efficienza, l'affidabilità e la sicurezza delle vedette multiruolo, impugnando altresì il diniego di accesso alla documentazione non ostesa.

Il Collegio, pur non esaminando funditus il tema della tempestività del gravame in ragione dell'infondatezza nel merito, premette che la questione processuale non potrebbe essere valutata che in esito alla delibazione circa l'istanza di accesso (proposta contestualmente nel gravame), in quanto, come recentemente affermato dalla giurisprudenza, nelle pubbliche gare d'appalto il c.d. termine breve per l'impugnazione degli atti e/o provvedimenti che non siano stati trasmessi unitamente alla comunicazione della decisione di aggiudicazione e che costituiscono oggetto dell'accesso può essere incrementato, al massimo, di dieci giorni, fermo restando che se la P.A. rifiuta illegittimamente di consentire l'accesso, il termine non inizia a decorrere, gli atti non visionati non si consolidano ed il potere di impugnare, dell'interessato pregiudicato da tale condotta amministrativa, non si consuma.

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