Limiti all’integrazione documentale ed immodificabilità dell’offerta

La pronuncia, nel ribadire il principio di immodificabilità delle offerte, ne chiarisce la declinazione rispetto alla facoltà (oramai procedimentalizzata) della stazione appaltante di chiedere un'integrazione documentale. Il Collegio precisa che detta integrazione non è ammissibile per supplire ad una iniziale e sostanziale carenza o incompletezza dell'offerta, consentendo di modificare in itinere la propria partecipazione alla gara a danno degli altri concorrenti, ma deve essere circoscritta alla documentazione amministrativa relativa alle attestazioni circa i requisiti di partecipazione alla procedura. Di contro, in base al principio di immodificabilità delle offerte (applicabile anche alla procedura indetta nella specie dalla Corte di Appello di Roma con lettera di invito per la selezione della struttura idonea per lo svolgimento delle prove scritte per l'esame di accesso alla professione forense) non può essere consentita, nel corso della gara, la modifica dell'offerta tecnica ed economica presentata da un concorrente, al punto da stravolgerle completamente rendendole non confrontabili (con un numero di pagine diverse ed un prezzo diverso). La sentenza ricorda che anche l'ANAC ha statuito il principio di ordine generale che la regolarizzazione postuma non può essere mai riferita agli elementi essenziali dell'offerta, in quanto incontra il limite dell'immodificabilità di quest'ultima, della perentorietà del termine per la sua presentazione e del rispetto della par condicio competitorum.

Alla luce di detti principi, il TAR dichiara illegittima l'aggiudicazione ove la Commissione abbia consentito all'aggiudicataria di modificare elementi essenziali dell'offerta, quali il contenuto dei servizi offerti e il prezzo.