Prescrizione quinquennale del diritto a conseguire il quantum spettante a titolo di revisione dei prezzi

L'istituto della revisione dei prezzi costituisce uno strumento di tutela a favore degli appaltatori, diretto a tenere indenni quest'ultimi – sotto il profilo strettamente economico – da quegli aumenti di prezzi dei fattori della produzione che, incidendo sulla percentuale di utile stimata al momento della formulazione dell'offerta, potrebbero indurre l'appaltatore a svolgere il servizio o ad eseguire la fornitura a condizioni deteriori rispetto a quanto pattuito o, addirittura, a rifiutarsi di proseguire nel rapporto, con inevitabile compromissione degli interessi pubblici. In ragione dell'evidente funzionalità della c.d. “revisione dei prezzi” rispetto alla salvaguardia – nella sua vera ed intrinseca sostanza – della persistenza del sinallagma contrattuale originariamente instaurato tra le parti, non può, di conseguenza, essere posto in discussione che l'istituto in questione è – comunque – soggetto a “prescrizione”, a cui deve, peraltro, ragionevolmente riconnettersi la necessità per il giudice di valutare l'osservanza o meno da parte dell'interessato dell'obbligo di attivare il relativo procedimento in tempo utile per chiedere o, meglio, conseguire la spettanza del quantum richiesto. La struttura bifasica del procedimento in discussione induce a riscontrare una stretta connessione tra l'accertamento dei presupposti, di carattere “autoritativo”, e la verifica del quantum, nel senso che lo stesso esercizio del potere autoritativo risulta strettamente collegato al persistere o meno della facoltà dell'interessato di conseguire il quantum richiesto, in osservanza dell'art. 115 d.lgs. n. 163 del 2006, sicché il positivo riscontro dell'obbligo di provvedere ex art. 31 c.p.a. è, comunque, dipendente e non può – in ogni caso – prescindere dalla effettiva persistenza del diritto ad ottenere la revisione dei prezzi.