I pareri delle Commissioni parlamentari e della Conferenza unificata sul nuovo Codice

Giorgio Giovannini
18 Aprile 2016

Secondo quanto previsto dalla legge-delega (l. n. 11 del 2016, art. 1, comma 3), le competenti Commissioni parlamentari (VIII Senato e VIII Camera) nonché la Conferenza unificata hanno espresso i rispettivi pareri sullo schema di decreto legislativo recante il codice degli appalti pubblici e dei contratti di concessione, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 3 marzo 2016.

Secondo quanto previsto dalla legge-delega (l. n. 11 del 2016, art. 1, comma 3), le competenti Commissioni parlamentari (VIII Senato e VIII Camera) nonché la Conferenza unificata hanno espresso i rispettivi pareri sullo schema di decreto legislativo recante il codice degli appalti pubblici e dei contratti di concessione, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 3 marzo 2016.

I due pareri delle Commissioni parlamentari hanno contenuto del tutto identico, al dichiarato scopo di “velocizzare” il successivo iter del provvedimento legislativo, la cui scadenza era al momento della loro pronuncia ormai prossima (18 aprile 2016, mentre i pareri sono stati resi il precedente 7 aprile).

Essi debbono considerarsi strettamente collegati con il parere del Consiglio di Stato, già reso noto su questo sito, i cui contenuti e rilievi affermano di condividere “in larga parte”, ed al quale fanno nel proprio corpo più volte riferimento.

I due pareri toccano molteplici e delicati aspetti dello schema del decreto, a partire anzitutto dal disegno delle fonti normative secondarie da esso previste, delle quali vengono posti in luce la complessità ed il difetto di una chiara sistemazione.

Essi, inoltre, suggeriscono numerose modificazioni, sostituzioni ed integrazioni dell'articolato, fra cui meritano in particolare di essere segnalate la introduzione della soglia massima del 30 per cento per i subappalti, l'imposizione di maggiori vincoli per le deroghe in caso di emergenze, una serie di disposizioni su varie competenze rimesse all'ANAC; molteplici previsioni in tema di progettazione

Il parere della Conferenza unificata contiene ugualmente numerosi suggerimenti.

Tra essi rilevano in specie quello attinente ad una più puntuale definizione del riparto delle competenze tra Stato, Regioni e Province autonome nel settore; quello concernente le centrali di committenza; quello relativo all'esigenza di un congruo differimento dell'entrata in vigore del codice, al fine di consentire alle amministrazioni interessate di adeguare la propria organizzazione alle novità, anche di tipo informatico, introdotte.