Equipollenza, ai fini dell’esclusione dalla gara, del decreto penale di condanna divenuto irrevocabile e della sentenza di condanna passata in giudicato

Redazione Scientifica
20 Dicembre 2016

Dalla lettura della norma di cui all'art. 38, comma 1, lett. c), d.lgs. n. 163 del 2006 si desume che...

Dalla lettura della norma di cui all'art. 38, comma 1, lett. c), d.lgs. n. 163 del 2006 si desume che il nostro ordinamento pone sullo stesso piano, ai fini della rilevanza per l'eventuale esclusione dalla gara, il decreto penale di condanna, ove divenuto irrevocabile, e la sentenza di condanna passata in giudicato. La valutazione in ordine alla gravità delle eventuali condanne riportate dai soggetti ricoprenti determinate cariche all'interno delle ditte partecipanti ed alla loro incidenza sulla moralità professionale spetta esclusivamente all'Amministrazione appaltante, la quale è tenuta a prendere in esame tutti gli elementi che possono incidere negativamente sul vincolo fiduciario, quali, ad esempio, l'epoca e la circostanza del fatto, il tempo trascorso dalla condanna ed il bene leso dal comportamento delittuoso, in relazione anche all'oggetto ed alle caratteristiche dell'appalto.

L'art. 38, comma 1, lett. c), d.lgs. n. 163 del 2006 deve interpretarsi nel senso che è irrilevante che il soggetto colpito da decreto penale di condanna abbia maturato, grazie al decorso del termine stabilito ex lege, il presupposto temporale per l'estinzione del reato e per ottenere la successiva riabilitazione, in quanto tali vicende non hanno alcun effetto automatico, ma occorre una valutazione circa il ricorrere in concreto degli ulteriori presupposti – in particolare, dell'assenza di carichi penali pendenti e di misure di sicurezza e, perciò, della sussistenza della buona condotta e della mancanza di obbligazioni civili ancora da soddisfare derivanti dal reato. È, invece, necessario che, al momento della presentazione della domanda di partecipazione, sia già intervenuta la riabilitazione ovvero il reato sia già stato dichiarato estinto dopo la condanna.

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