Qualificazione e principio di reciprocità dei requisiti degli esecutori aventi sede nei Paesi dell’UE

Redazione Scientifica
22 Giugno 2017

Non è consentita un'interpretazione restrittiva dell'art. 47 d.lgs. n. 163 del 2006 – rubricato (Imprese stabilite in Stati diversi dall'Italia) – non essendo...

Non è consentita un'interpretazione restrittiva dell'art. 47 d.lgs. n. 163 del 2006 – rubricato (Imprese stabilite in Stati diversi dall'Italia) – non essendo ricavabile dal tenore letterale della disposizione e dalle più generali finalità di massima apertura concorrenziale dei mercati nazionali degli appalti pubblici e di mutuo riconoscimento dei sistemi nazionali di qualificazione degli operatori economici del settore aventi sede al di fuori del territorio nazionale cui essa è informata.

Ed infatti, oltre ad enunciare il principio di reciprocità, secondo cui la qualificazione necessaria a partecipare a procedure di affidamento indette in Italia è consentita ad imprese estere «alle medesime condizioni richieste alle imprese italiane» (comma 1), la disposizione in esame prevede che per tali imprese «la qualificazione di cui al presente codice non è condizione obbligatoria per la partecipazione alla gara», e che esse si qualificano alla singola gara «producendo documentazione conforme alle normative vigenti nei rispettivi Paesi, idonea a dimostrare il possesso di tutti i requisiti prescritti per la qualificazione e la partecipazione degli operatori economici italiani alle gare» (comma 2).

La norma non contiene alcuna limitazione al settore dei lavori pubblici, la quale del resto non avrebbe alcun ragionevole fondamento giustificativo rispetto all'obiettivo di apertura alla concorrenza di tutti i contratti pubblici soggetti all'ambito di applicazione delle direttive europee in materia.

La disposizione in esame è chiara nel consentire la partecipazione a procedure di affidamento nazionali ad operatori economici esteri qualificati nel loro Paese, a condizione di reciprocità rispetto a quelli Italiani che intendano concorrere a procedure di gara svolte presso quest'ultimo e purché essi dispongano di qualificazioni equivalenti a quelle vigenti in Italia.

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