Sul sub-procedimento di verifica dell’offerta anomala

Maria Stella Bonomi
24 Febbraio 2017

Il TAR precisa che il sub-procedimento di verifica dell'anomalia mira ad accertare l'attendibilità dell'offerta economica nel suo complesso, in relazione alla corretta esecuzione dell'appalto. Non assumono, dunque, rilevanza le singole inesattezze della stessa offerta.

Il Collegio si pronuncia sul sub-procedimento di verifica dell'anomalia dell'offerta, chiarendone la portata e la funzione.

Come noto, gli apprezzamenti della P.A. appaltante in sede di riscontro dell'anomalia delle offerte, costituiscono un potere espressione di discrezionalità tecnica, improntato a criteri di ragionevolezza, logicità e proporzionalità.

La verifica di anomalia, in particolare, mira ad accertare se l'offerta sia nel suo complesso attendibile o meno, e dunque se questa dia serio affidamento circa la corretta esecuzione dell'appalto, a nulla rilevando eventuali specifiche e singole inesattezze nella sua formulazione. Si tratta, quindi, di un sub-procedimento volto a garantire e tutelare il più ampio interesse pubblico perseguito dall'amministrazione appaltante attraverso la procedura di gara.

Le offerte vengono formulate sulla base di un giudizio prognostico che viene elaborato in termini probabilistici sulla possibile e attesa redditività del futuro rapporto contrattuale. Nel predetto sub-procedimento di verifica della congruità dell'offerta, la valutazione va, dunque, effettuata considerando se le stime previsionali delle diverse voci siano attendibili e complessivamente credibili.

Il TAR conclude affermando che, un sospetto di anomalia per una specifica componente non incide necessariamente ed automaticamente sull'intera offerta. Questa deve, infatti, essere sempre apprezzata nel suo insieme con un giudizio globale e sintetico.

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