Conseguenze dell’adesione delle imprese concorrenti in gare d’appalto alla procedura di rottamazione delle cartelle previste dal d.l. n. 193/2016

Redazione Scientifica
28 Aprile 2017

L'avvio della procedura di “rottamazione delle cartelle” prevista dal d.l. 22 ottobre 2016, n. 193...

L'avvio della procedura di “rottamazione delle cartelle” prevista dal d.l. 22 ottobre 2016, n. 193, convertito con modificazioni dalla l. 1 dicembre 2016, n. 225 (decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio per il 2017), determina il congelamento del “DURC” almeno fino a luglio 2017, con la conseguenza che le imprese che aderiscono alla sanatoria di Equitalia sul pagamento dei contributi Inps sono costrette ad aspettare sino a tale termine, come prima data utile per vedere, dopo il pagamento della prima rata prevista dalla sanatoria dei ruoli, sbloccato il DURC stesso, quale certificazione indispensabile per poter partecipare a gare con controparti le Pubbliche Amministrazioni. Inoltre, l'adesione alla procedura di rottamazione delle cartelle da parte delle imprese cui era stata già accordata una rateizzazione delle cartelle, determina la sospensione del piano rateale e, in attesa del “via libera” al nuovo piano, la decadenza del rinnovo del DURC, tanto che, paradossalmente, le imprese interessate – se hanno urgenza di chiudere contratti con la P.A. – trovano più conveniente nei tempi – anche se più onerosa (si pagano le sanzioni) – la strada della rateazione. Le descritte ripercussioni negative di tale meccanismo, in capo alle imprese istanti, denunciate anche da associazioni imprenditoriali e professionali in una lettera inviata ad Equitalia e all'INPS, richiedono certamente un intervento normativo o un provvedimento di prassi che risolva il problema del disallineamento tra decreto fiscale (d.l. n. 193 del 2016) e normativa sul DURC (d.lgs. n. 46 del 1999).

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.