Giurisdizione del G.O. nelle controversie vertenti sul quantum del compenso revisionale di un appalto di opere pubbliche

Paola Martiello
28 Giugno 2017

Ai fini del riparto di giurisdizione tra G.O. e G.A. in materia di revisione di prezzi di un appalto di opere pubbliche occorre distinguere a seconda che l'istanza del privato riguardi la concessione stessa della revisione, rimessa ad una valutazione tecnico-discrezionale della P.A., ovvero si collochi in una fase successiva alla scelta discrezionale. Nel primo caso la posizione vantata dal privato assume la consistenza di interesse legittimo, giustificando la giurisdizione del Giudice amministrativo. Nel secondo, invece, si è di fronte ad una fase successiva, in cui è in valutazione la revisione a seguito del consistente incremento dei prezzi relativi all'opera dedotta in appalto, per effetto della quale si ha la costituzione di un vero diritto soggettivo alla percezione del corrispettivo, oggetto di giurisdizione del Giudice ordinario.

La questione posta all'attenzione del Collegio riguarda l'individuazione della giurisdizione in materia di revisione dei prezzi di un appalto di opere pubbliche .

Nel merito, le ragioni di doglianza attengono all'applicazione (illegittima secondo la società ricorrente ) di tabelle ministeriali che non erano note al momento della presentazione dell'offerta ai fini del calcolo revisionale dei prezzi per aumento del costo complessivo dell'opera oggetto del contratto di appalto.

Il Collegio, seguendo la più recente evoluzione giurisprudenziale su tale tematica, nel passato trattata sia dal Giudice ordinario che da quello amministrativo, osserva che con riguardo alla giurisdizione si debba necessariamente distinguere a seconda che l'istanza del privato riguardi la concessione stessa della revisione, rimessa ad una valutazione tecnico-discrezionale della P.A., ovvero si collochi in una fase successiva alla scelta discrezionale. Nel primo caso la posizione vantata dal privato assume la consistenza di interesse legittimo, giustificando la giurisdizione del Giudice amministrativo. Nel secondo, invece, si è di fronte ad una fase successiva, in cui è in valutazione la revisione a seguito del consistente incremento dei prezzi relativi all'opera dedotta in appalto, per effetto della quale si ha la costituzione di un vero diritto soggettivo alla percezione del corrispettivo. (Cfr. Cass., 28 ottobre 1995, n. 11312).

Nel caso di specie, rileva il Collegio, vertendo la controversia unicamente sul “quantum” e non sull'“an debeatur”, stante il positivo riconoscimento del diritto al compenso revisionale da parte del Ministero resistente, essa deve ascriversi necessariamente alla cognizione del Giudice ordinario. Infatti, la posizione di appaltatore di opere pubbliche assume natura di diritto soggettivo tutelabile davanti al Giudice Ordinario, allorquando il committente abbia positivamente esercitato il potere di accordare la revisione (come verificatosi nella specie) non rilevando, dunque, elementi che possano far ravvisare sulla materia in oggetto (tenuto conto del previgente assetto normativo, che trova applicazione nella specie) una giurisdizione esclusiva del G.A.

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