Verifica dell’anomalia delle offerte successiva all’aggiudicazione definitiva del servizio
30 Giugno 2016
Il TAR, pronunciandosi su una controversia relativa ad una procedura di affidamento di servizi di pulizia, offre chiarimenti in ordine alle modalità di svolgimento del sub-procedimento di verifica dell'anomalia dell'offerta. In particolare, il Collegio ha sottolineato che, in assenza dei presupposti di legge per procedere in via obbligatoria a tale verifica, non vi sono ragioni che vietino che la stessa possa essere attivata dalla stazione appaltante, anche in via di autotutela, a seguito dell'emanazione del provvedimento di aggiudicazione definitiva, la cui legittimità, nel caso di specie, è stata comprovata proprio dal positivo superamento del giudizio di attendibilità svolto sull'offerta vincitrice e dalla indimostrata rilevanza delle discrasie addotte dall'impresa ricorrente seconda classificata, in relazione alle singole voci di costo, al fine di sostenere l'incongruità nel suo insieme dell'offerta dell'aggiudicataria. La decisione merita, altresì, segnalazione per aver ribadito i limiti del sindacato del giudice amministrativo sulla scelta della formula matematica utilizzata per l'individuazione del migliore offerente, ammissibile unicamente nei casi di abnormità, sviamento e manifesta illogicità della stessa, trattandosi di valutazione connotata da ampi margini di discrezionalità (in senso analogo, Cons. St., Sez. V, 27 marzo 2015, n. 1619; Id., Sez. IV, 17 febbraio 2014, n. 749); ciò purché – sottolinea ulteriormente il Collegio – la metodologia adottata sia tale da consentire di individuare con un unico parametro numerico finale l'offerta più vantaggiosa, come richiesto dall'art. 83, comma 5, d.lgs. n. 163 del 2006. |