La violazione del principio del favor partecipationis è ravvisabile in caso di suddivisione del territorio nazionale in lotti di dimensioni eccessive

Redazione Scientifica
31 Agosto 2016

L'astratta possibilità per gli operatori economici di costituire un R.T.I. o di ricorrere all'avvalimento non esclude che...

L'astratta possibilità per gli operatori economici di costituire un R.T.I. o di ricorrere all'avvalimento non esclude che una preclusione alla possibile partecipazione individuale dell'impresa si concreti in un vulnus al principio del favor partecipationis e, quindi, in una lesione sia alla sfera giuridica dell'impresa che non può partecipare individualmente sia alle finalità pubblicistiche a base della normativa in materia.

La scelta della centrale di committenza di suddividere il territorio nazionale in lotti di dimensioni tali da richiedere un fatturato specifico per la partecipazione in possesso solo degli operatori più rilevanti del mercato viola il fondamentale principio del favor partecipationis, limitando in modo irragionevole la facoltà di presentazione individuale delle offerte e non garantendo in tal modo né l'esplicarsi di un piena apertura del mercato alla concorrenza né i risparmi di spesa potenzialmente derivanti da una più ampia gamma di offerte relative ai singoli lotti. L'ambito territoriale ottimale, infatti, deve consentire il funzionamento di un mercato in cui la facoltà di presentare offerte in forma singola sia concessa non solo ai player dello stesso, ma anche, per quanto possibile, alle imprese di medie e piccole dimensioni al fine di incentivare una concorrenza piena, con possibilità per ogni impresa di incrementare le proprie qualificazioni e la propria professionalità e di trarre i potenziali benefici in termini di qualità di servizi resi e di prezzi corrisposti.

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