Le nuove linee guida per l’applicazione omogenea del carcere duro
03 Ottobre 2017
Il Ministro della Giustizia ha firmato il 2 ottobre, la circolare del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria sull'organizzazione del circuito detentivo speciale del c.d. carcere duro, provvedimento nato da «un'interlocuzione con la procura Antimafia, il Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria e il Garante per i detenuti che dà omogeneità all'applicazione del 41-bis, evitandone ogni forma di arbitrio e di misure impropriamente afflittive».
L'applicazione del regime speciale di detenzione del c.d. carcere duro è sarà dunque omogenea su tutto il territorio nazionale. Con la firma, da parte del Ministro Orlando, della circolare Dap n. 3676/6126 viene definito, dopo 25 anni, l'assetto definitivo di «questa importante leva nel contrasto alla criminalità organizzata, inquadrandola però in modo più chiaro nella cornice dello stato di diritto. Lo Stato è tenuto a rispettare le regole anche quando è chiamato a contrastare i suoi peggiori nemici». Così il Guardasigilli commenta il provvedimento, ricordando che «le restrizioni inflitte dal 41-bis non sono una pena aggiuntiva, ma uno strumento teso a isolare i boss, separandoli dal resto dell'organizzazione e riducendone così il potere criminale». Linee guida. La circolare stabilisce «precise linee guida per ottenere una regolamentazione omogenea dello svolgimento delle attività nelle sezioni detentive, nell'assoluto rispetto della legge e sulla base delle potestà rimesse alla competenza dell'Amministrazione Penitenziaria». Vengono dunque previste specifiche disposizioni in tema di notifica dei provvedimenti di applicazione del regime detentivo speciale, custodia del detenuto con inserimento in sezioni dedicate, senza trascurare il profilo del mantenimento dell'ordine e della pacifica convivenza all'interno della sezione con il divieto di scambio di oggetti tra detenuti anche appartenenti allo stesso gruppo di socialità, nonché ogni forma di dialogo e comunicazione tra detenuti di diversi gruppi.
Fonte: diritto e giustizia |