Discrimine tra aggiudicazione e selezione: le Conclusioni dell’Avvocato Generale nel caso dei servizi di consulenza per lo sviluppo rurale (fondo “FEASR”)

Redazione Scientifica
14 Dicembre 2017

L'Avvocato generale Sanchez-Bordona ha depositato le proprie Conclusioni nella Causa C-9/17 proponendo alla Corte UE di risolvere la questione pregiudiziale nel senso che il richiamo alla...

L'Avvocato generale Sanchez-Bordona ha depositato le proprie Conclusioni nella Causa C-9/17 proponendo alla Corte UE di risolvere la questione pregiudiziale nel senso che il richiamo alla normativa sugli appalti pubblici effettuato dall'art. 15, par. 3, del Regolamento n. 1305/2013 (recante la disciplina sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale – “FEASR”), deve essere interpretato nel senso che la procedura di selezione dei “consulenti rurali”, prevista dalla suddetta disposizione, deve svolgersi in conformità con i principi (di non discriminazione, di parità di trattamento e di trasparenza) che disciplinano tale settore dell'ordinamento giuridico, ma non impone l'applicazione di tutte le disposizioni delle direttive dell'Unione sugli appalti degli enti pubblici.

L'elemento decisivo per stabilire l'applicabilità o meno della direttiva 2004/18 non è la constatazione dell'idoneità degli offerenti a prestare i servizi di consulenza (criterio di selezione), bensì il confronto tra le offerte di tali offerenti, una volta che essi siano stati giudicati idonei, al fine di scegliere in definitiva colui o coloro ai quali verrà affidata tale prestazione (criterio di aggiudicazione).

Sebbene i requisiti di accesso al sistema di consulenza agraria basati sull'idoneità tecnica (tra i quali rientra il superamento di un esame) consentono di selezionare i candidati facendo riferimento a una soglia prestabilita, tuttavia, la selezione rilevante, ai fini della nozione di appalto pubblico di cui alla direttiva 2004/18, è quella derivante dal confronto tra le capacità e i meriti risultanti dalle offerte dei vari candidati. In altri termini, l'elemento decisivo è l'aggiudicazione finale, comparativa o per ponderazione, alla migliore offerta, e non la selezione iniziale constatata in relazione a una soglia il cui superamento esclude qualsiasi concorrenza tra i candidati.

In conclusione, l'Avvocato Generale ha proposto di risolvere la questione pregiudiziale sollevata dalla Corte suprema amministrativa finlandese nei seguenti termini “L'articolo 1, paragrafo 2, lettera a), della direttiva 2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi, deve essere interpretato nel senso che non costituisce appalto pubblico, ai sensi di detta direttiva, una sistema di selezione di prestatori di servizi di consulenza rurale quale quello oggetto della controversia principale, con cui un ente pubblico accetta tutti gli operatori economici che soddisfino i requisiti di idoneità e superino un esame, senza aggiudicare la prestazione del servizio in via esclusiva a uno o più di detti consulenti in regime di concorrenza. A tale proposito è irrilevante che il sistema abbia una vigenza temporale limitata, nel cui corso non sia più possibile accedere all'appalto”.

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