Conseguenze del frazionamento del processo sull'utilizzabilità delle intercettazioni

Luigi Giordano
05 Marzo 2018

Il frazionamento del procedimento originariamente unitario incide sul regime di utilizzabilità delle intercettazioni nel giudizio separato?

Il frazionamento del procedimento originariamente unitario incide sul regime di utilizzabilità delle intercettazioni nel giudizio separato?

Secondo l'orientamento sostanzialmente unanime della giurisprudenza di legittimità, i risultati delle intercettazioni telefoniche legittimamente acquisiti nell'ambito del medesimo procedimento penale inizialmente unitario – avente ad oggetto distinti reati per i quali sussistono le condizioni di ammissibilità previste dall'art. 266 c.p.p. - restano utilizzabili anche nel caso in cui il procedimento sia successivamente frazionato a causa della eterogeneità delle ipotesi di reato e dei soggetti indagati. In tal caso, in particolare, non trova applicazione l'art. 270 c.p.p., che invece postula l'esistenza di procedimenti ab origine tra loro distinti (Cass. n. 21740/2016).

Il principio, in particolare, è stato affermato in relazione ad un'intercettazione di comunicazioni disposta ex art. 13, comma 1, d.l. 13 maggio 1991 n. 152 (convertito dalla legge 12 luglio 1992 n. 203) per un'originaria prospettazione di accusa per reati di criminalità organizzata. Le relative risultanze sono state ritenute utilizzabili anche quando il prosieguo delle indagini ha imposto di qualificare i fatti come non ascrivibili alla suddetta categoria di delitti, atteso che la legittimità di una intercettazione deve essere verificata al momento in cui la captazione è richiesta ed autorizzata, non potendosi procedere al controllo della sua ritualità sulla base delle risultanze derivanti dal prosieguo delle captazioni e dalle altre acquisizioni.

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