Utilizzo della PEC con firma scaduta
01 Marzo 2018
È possibile utilizzare la PEC quale metodo per attribuire la data certa ad un documento informatico? Se scade il certificato di firma digitale del gestore PEC, cosa succede? La data certa ha ancora valore legale?
La PEC è annoverata tra gli strumenti di validazione temporale dall'art. 41, d.P.C.M. 22 febbraio 2013, recante le regole tecniche sulle firme elettroniche, sicché è certamente un ottimo metodo per attribuire data certa ad un documento informatico. La PEC, o meglio, le ricevuta di accettazione e di consegna della stessa, sono anche munite di un particolare tipo di firma digitale, identificata dall'estensione .p7s, che garantisce il contenuto del documento da eventuali modifiche, ovvero: se si tenta di rimuovere un allegato dalla ricevuta di consegna o di modificare la data riportata sulla stessa, il messaggio perde la firma digitale e non è più considerato attendibile. Tale meccanismo opera anche in caso di firma digitale del gestore PEC scaduta, sicché da un punto di vista tecnico una PEC con firma scaduta offre le medesime garanzie di una PEC con firma valida. Si potrebbe dunque affermare che, anche dopo la scadenza del certificato di firma del gestore PEC, le date della ricevuta di accettazione e di consegna mantengono il valore legale di riferimento temporale opponibile ai terzi. Occorre però allargare gli orizzonti del discorso e considerare che la PEC, quale documento informatico, è assoggettata agli obblighi di conservazione documentale previsti dal CAD e dal d.P.C.M. 3 dicembre 2013; ciò porta a considerazioni rilevanti per l'attività dell'avvocato. Il mancato rispetto della normativa sopra menzionata potrebbe esporre il documento informatico (anche la PEC) a contestazioni in punto di integrità, che dovrebbero essere superate mediante l'esposizione di dettagli tecnici di non facile comprensione (per il giudice e per la controparte). Al contrario, occorre considerare che la Corte di Cassazione con sentenza Cass. civ., 23 maggio 2017, n. 12929 ha affermato che l'affidamento di documenti informatici a gestori accreditati presso i competenti organi di controllo genera presunzioni di integrità che devono essere vinte dalla prova contraria della controparte. Da tale analisi discende, dunque, che la necessità di conservare a norma di legge una PEC al fine di mantenerne inalterate le caratteristiche di integrità e immodificabilità (e dunque anche la capacità di attribuire data certa) è certamente prevista come onere generale per tutti i documenti informatici ed è fortemente consigliata alla luce della prima giurisprudenza formatasi in materia. |