Vietate le spam agli indirizzi PEC degli avvocati estratti da pubblici elenchi
05 Marzo 2018
Il caso. Nel mese di ottobre 2016, sono pervenute al Garante della Privacy numerose segnalazioni circa la ricezione di email promozionali indesiderate inviate da una Società agli indirizzi PEC di avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro e contabili. Dagli accertamenti svolti, è risultato che le operazioni di raccolta dei dati erano state eseguite da alcuni collaboratori volontari di un'associazione collegata alla società mittente, nonché da una società terza, tramite l'estrazione degli indirizzi PEC dal registro INI-PEC, dal sito www.registroimprese.it e dagli elenchi dei professionisti pubblicati da alcuni ordini provinciali all'interno dei loro siti istituzionali.
Vietato l'invio di spam agli indirizzi PEC dei liberi professionisti. Alla luce degli elementi acquisiti in atti, il Garante rileva che le modalità utilizzate per raccogliere i dati personali degli interessati, per il tramite di soggetti terzi, si pongono in violazione dei principi di liceità, correttezza e finalità di cui all'art. 11, comma 1, lett. a e b, Codice Privacy, con conseguente illiceità del trattamento dei dati così effettuato. In particolare, tale sistema di raccolta dati si pone in contrasto con:
Pertanto, il Garante vieta l'ulteriore trattamento dei dati personali raccolti disponendone la cancellazione entro 30 giorni dalla ricezione del provvedimento. |