Atto di segnalazione al Governo in materia di concessioni

Luigi Seccia
21 Novembre 2018

L'Autorità Nazionale Anticorruzione ha reso disponibile sul suo sito web istituzionale il testo dell'atto di segnalazione n. 4/2018, espressamente adottato ai sensi dell'art. 213, co. 3, lett. c) e d) del D.lgs.n. 50 del 2016 e approvato dal Consiglio dell'Autorità con delibera n. 868 del 17 ottobre 2018.

L'Autorità Nazionale Anticorruzione ha reso disponibile sul suo sito web istituzionale il testo dell'atto di segnalazione n. 4/2018, espressamente adottato ai sensi dell'art. 213, co. 3, lett. c) e d) del D.lgs.n. 50 del 2016 e approvato dal Consiglio dell'Autorità con delibera n. 868 del 17 ottobre 2018. Il provvedimento concerne il settore delle concessioni pubbliche ed è diretto a segnalare al Governo alcuni fenomeni che l'Autorità ha accertato all'esito del “censimento” appositamente condotto tra il maggio e il settembre dello scorso anno (v. comunicato del Presidente dell'ANAC del 17 maggio 2017) e che vengono ritenuti sintomatici di «singolari criticità e anomalie» se non addirittura «potenzialmente corruttivi» (tanto da esser stati segnalati alla Direzione Nazionale Antimafia).

I profili di criticità che l'Autorità ha riscontrato e su cui ha richiesto al Governo di intervenire attengono in buona sostanza:

  • alla presenza, nel settore della distribuzione del gas, di un numero particolarmente esiguo di Concessionari, impegnati a prestare la propria attività in favore di numerosissimi Concedenti sull'intero territorio nazionale (e, dunque, all'esistenza di monopoli di fatto potenzialmente svantaggiosi per l'utenza finale);
  • all'esistenza di una quota molto rilevante di concessioni scadute e in regime di prorogatio (che, nel settore della distribuzione del gas, ammontano a quasi il 70% del totale);
  • alle divergenze (anche significative) registrate tra i dati trasmessi all'Autorità, nell'ambito del predetto censimento, dai Concessionari e dai rispettivi Concedenti;
  • al deficit di controlli eseguiti dai Concedenti nell'esercizio delle loro prerogative.

Si tratta di aspetti che – a prescindere dai casi patologici e penalmente rilevanti – possono in parte ricondursi alle peculiarità di un settore che per lungo tempo ha formato oggetto di una normativa speciale, complessa e stratificata, su cui è intervenuto da ultimo il Legislatore del nuovo Codice con disposizioni fortemente innovative anche se non totalmente perspicue (si pensi, ad esempio, alle rilevanti divergenze registrate, nel recente passato, tra il Consiglio di Stato e la stessa ANAC in merito all'interpretazione dell'art. 177 del D.lgs. n. 50 del 2016). In questo senso è da apprezzarsi positivamente la richiesta dell'Autorità di un intervento che chiarisca il quadro di riferimento e produca l'apertura alla concorrenza di un settore vitale per il sistema economico nazionale.

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