Autovettura danneggiata in presenza del proprietario: non è configurabile l'aggravante dell'esposizione a pubblica fede
08 Febbraio 2019
La presenza del proprietario nel momento in cui avviene il danneggiamento della cosa esclude la configurabilità dell'aggravante dell'esposizione alla pubblica fede di cui all'art. 625 n. 7 c.p. Per tale ragione la Cassazione penale, Sez. II, con sentenza n. 5251/2019, ha annullato senza rinvio, la sentenza della Corte d'appello di Messina che condannava, rideterminando la pena, l'imputato per il reato di danneggiamento di un'autovettura aggravato dalla circostanza dell'esposizione alla fede pubblica in quanto la condotta era stata posta in essere “nella vigilanza e custodia della persona offesa che si trovava in prossimità della propria autovettura. La S.C. ha così ribadito la sua posizione sul tema del riconoscimento dell'aggravante delle cose esposte alla pubblica fede di cui al comma 1, n. 2 dell'art. 635 c.p., così come riformulato dal d.lgs. 7/2016, escludendone la sussistenza nelle ipotesi di danneggiamento a parti di un'autovettura effettuato alla presenza del proprietario (v. Cass. pen., sez. II, 46858/2017). Si legge in motivazione: «Con la previsione della aggravante il legislatore, quindi, ha voluto assicurare maggiore tutela a tutti gli oggetti che per la loro particolare destinazione e funzionalità siano esposti all'intervento dei terzi non proprietari quando ciò avvenga in assenza degli stessi e cioè senza che sia configurabile una relazione immediata di possesso e custodia che assicuri già da sé la protezione del bene ad opera del proprietario medesimo. Tale aggravante non è quindi configurabile qualora la cosa sia custodita personalmente dal proprietario del bene in quanto deve presumersi, salvo prova contraria, che il proprietario, esercitando la custodia in modo diretto e continuo, sia in grado, usando tutti gli accorgimenti e la diligenza del caso, di impedire l'evento dannoso». |