La concessione in uso di un locale ubicato nell’area aeroportuale: si applica l’art. 38 vecchio codice solo se vi è espresso richiamo nella lex specialis

Redazione Scientifica
19 Febbraio 2019

La concessione in uso di un locale ubicato nell'ambito del sedime aeroportuale non è riconducibile alla disciplina del Codice dei contratti pubblici (d.lgs. n. 163 del 2006), non essendo qualificabile né come appalto (non configurandosi alcun contratto passivo della P.A.) né tantomeno...

La concessione in uso di un locale ubicato nell'ambito del sedime aeroportuale non è riconducibile alla disciplina del Codice dei contratti pubblici (d.lgs. n. 163 del 2006), non essendo qualificabile né come appalto (non configurandosi alcun contratto passivo della P.A.) né tantomeno come concessione regolata dal suddetto Codice (il quale, come noto, si riferisce solo alle concessioni di lavori pubblici o di servizi, per come definite dall'art. 3, commi 11 e 12, ed esclusivamente entro i limiti indicati, quanto alle concessioni di servizi, dall'art. 30). La norma di cui all'art. 38 del d.lgs. n. 163 del 2006, pertanto, nel dettare disposizioni di divieto (correlate ad altrettante ipotesi di esclusione dalla gara), è necessariamente norma di stretta interpretazione; essa non può essere estesa a casi non espressamente contemplati, in assenza cioè di un suo espresso richiamo nella lex specialis di gara.