Distinzione tra costo medio orario del lavoro e trattamenti salariali minimi inderogabili

Redazione Scientifica
19 Febbraio 2019

In ordine al costo del lavoro indicato nell'offerta, solo il datore di lavoro può chiarire perché il prezzo offerto non sia anomalo, illustrando le effettive condizioni contrattuali ed organizzative della...

In ordine al costo del lavoro indicato nell'offerta, solo il datore di lavoro può chiarire perché il prezzo offerto non sia anomalo, illustrando le effettive condizioni contrattuali ed organizzative della propria azienda per spiegare se i valori di cui alle tabelle ministeriali siano stati violati o se, pur essendo violati, ciò sia dovuto a particolari condizioni aziendali che consentano nondimeno di escludere l'anomalia dell'offerta, ferma restando, in ogni caso, l'inammissibilità, in base alla norma richiamata, di giustificazioni relative a trattamenti salariali minimi per legge o per atto autorizzato dalla legge. Infatti le tabelle ministeriali individuano il costo medio orario che è cosa ben diversa dal trattamento minimo salariale stabilito dalla legge o dalla contrattazione collettiva, al quale solo si riferisce la previsione di inderogabilità (e l'automatica esclusione dalle gare in caso di violazione) di cui all'articolo 97, comma 6, del d.lgs. n. 50 del 2016.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.