Il Consiglio di Stato sui giudizi “sintetici” resi dai singoli Commissari

Redazione Scientifica
29 Aprile 2019

Il fatto che la commissione, sulla base della lex specialis, abbia attribuito un giudizio unitario e sintetico per ciascun parametro di valutazione non denota che sia stata sacrificata l'autonomia valutativa di ciascun commissario, quale si manifesta nel concorso...

Il fatto che la commissione, sulla base della lex specialis, abbia attribuito un giudizio unitario e sintetico per ciascun parametro di valutazione non denota che sia stata sacrificata l'autonomia valutativa di ciascun commissario, quale si manifesta nel concorso dato, nel dibattito collegiale, alla formulazione del suddetto giudizio unitario una volta che la “sintesi” dei giudizi espressi dai singoli commissari non costituisce il frutto matematico della media dei coefficienti singolarmente attribuiti, ergo non risulta operata ex post (successivamente alla formulazione di distinti giudizi alfanumerici), ma viene operata ex ante, cioè contestualmente alla valutazione da parte della commissione, la quale fin dall'inizio, nella sua espressione “esterna” e formale, assume carattere unitario e complessivo (il collegio ha peraltro anche osservato che, a salvaguardia dell'autonomia dei giudizi di ciascun commissario, nella specie la lex specialis prevedeva un apposito meccanismo nell'ipotesi in cui la ricerca di una soluzione “unitaria e complessiva” non fosse perseguibile e, quindi, detta autonomia di giudizio dei singoli commissari non fosse conciliabile con l'espressione di un giudizio collettivo e sintetico, prevedendo che “in caso di mancata unanimità di giudizio sarà verbalizzato il giudizio individuale attribuito dai singoli commissari e sarà effettuata la media dei coefficienti”).

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