Verifica discrezionale di congruità dell’offerta

Redazione Scientifica
23 Marzo 2019

La giurisprudenza è consolidata nell'affermare che l'Amministrazione dispone di una discrezionalità quanto mai ampia in ordine alla...

La giurisprudenza è consolidata nell'affermare che l'Amministrazione dispone di una discrezionalità quanto mai ampia in ordine alla scelta se procedere a verifica facoltativa della congruità dell'offerta, il cui esercizio (o mancato esercizio) non necessita di una particolare motivazione e può essere sindacato solo in caso di macroscopica irragionevolezza o di decisivo errore di fatto (in termini, da ultimo, Cons. Stato, V, 29 gennaio 2018, n. 604, nonché V, 25 maggio 2017, n. 2460).

La richiesta di giustificazioni è motivata quando si riferisce ai forti ribassi, concernenti in particolare modo il costo del lavoro in un servizio ad alta intensità di manodopera ed in un sistema che non ammette deroghe ai minimi salariali stabiliti dalla legge. E ciò è quanto richiede la norma, che non impone una motivazione del ricorso alla verifica facoltativa, peraltro ben difficilmente postulabile in relazione all'ampiezza (o sostanziale indeterminatezza) del suo presupposto (ove si fa mero riferimento ad elementi specifici), a sua volta correlato al semplice sospetto di anomalia dell'offerta, ancora da accertare. Anche nel vigore del nuovo codice dei contratti pubblici può dunque dirsi che la disciplina sulla verifica facoltativa costituisca una sorta di norma di chiusura, applicabile alle offerte “di confine” (così Cons. Stato, V, 7 dicembre 2017, n. 5771).

Tale circostanza giustifica anche il contraddittorio parcellizzato o prolungato, in quanto fondato su valutazioni di carattere provvisorio e su di un quadro probatorio incompleto, motivo per cui non può ritenersi illegittimo il fatto che le ragioni che hanno indotto la stazione appaltante a procedere alla verifica di anomalia siano esternate nel corso od anche alla fine del relativo sub-procedimento. Del resto, siffatta situazione non ha determinato un reale vulnus al contraddittorio, in quanto l'impresa sottoposta alla verifica è comunque in grado di comprendere le ragioni sottese alla scelta dell'Amministrazione sulla base delle iniziali richieste di giustificativi, come pure nel corso di tutto il sub-procedimento, attraverso gli ulteriori chiarimenti richiesti.

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