Osservatorio sulla Cassazione - Giugno 2019

La Redazione
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18 Luglio 2019

Torna l'appuntamento con l'osservatorio sulla Corte di Cassazione: una rassegna delle più interessanti sentenze di legittimità depositate nel mese di giugno.

L'inadempimento di un'unica obbligazione non basta a ravvisare lo stato di insolvenza

Cass. Civ. – Sez. VI-1 – 10 giugno 2019, n. 15572, ord.

Lo stato d'insolvenza di un imprenditore commerciale, quale presupposto per la dichiarazione di fallimento, si realizza in presenza di una situazione di impotenza strutturale, e non soltanto transitoria, a soddisfare regolarmente e con mezzi normali le proprie obbligazioni, a seguito di venir meno delle condizioni di liquidità e di credito necessarie alla relativa attività.

Restituzione dei finanziamenti in violazione della postergazione: è bancarotta per distrazione

Cass. Pen. – Sez. V – 12 giugno 2019, n. 26041, sent.

Può integrare l'ipotesi di bancarotta per distrazione la condotta dell'amministratore di una società, che, quale socio creditore della stessa, recuperi, in periodo di dissesto, finanziamenti da lui in precedenza concessi. La disciplina della postergazione non individua un diverso grado del credito restitutorio ma rende inesigibile la pretesa alla restituzione, proprio perché il legislatore, espressamente, intende che le somme erogate debbano essere vincolate al perseguimento dell'oggetto sociale e non possano essere restituite se non quando, ormai soddisfatti tutti i creditori, viene meno la stessa esigenza di garanzia delle loro ragioni

L'elemento soggettivo dell'extraneus nel concorso in bancarotta

Cass. Pen. – Sez. V – 12 giugno 2019, n. 26037, sent.

È configurabile il concorso nel reato di bancarotta fraudolenta da parte di persona estranea al fallimento qualora la condotta realizzata in concorso col fallito sia stata efficiente per la produzione dell'evento e il terzo concorrente abbia operato con la consapevolezza e la volontà di aiutare l'imprenditore in dissesto a frustrare gli adempimenti predisposti dalla legge a tutela dei creditori dell'impresa

Crediti oggetto di domanda di ammissione al passivo ed efficacia probatoria

Cass. Civ. – Sez. I – 14 giugno 2019 – n. 16110, ord.

Le disposizioni degli artt. 2709 e 2710 c.c., che conferiscono efficacia probatoria tra imprenditori, per i rapporti inerenti all'esercizio dell'impresa, ai libri regolarmente tenuti, non trovano applicazione nei confronti del curatore del fallimento, il quale agisca non in via di successione in un rapporto precedentemente facente capo al fallito, ma nella sua funzione di gestione del patrimonio di costui, non potendo egli, in tale sua veste, essere annoverato tra i soggetti considerati dalle norme in questione, operanti solo tra imprenditori che assumano la qualità di controparti nei rapporti d'impresa. Ne consegue che, nel giudizio di opposizione allo stato passivo, non assumono la predetta efficacia probatoria le fatture cui si riferiscono i crediti oggetto di domanda di ammissione al passivo da parte di un imprenditore.

Il debito pecuniario del fallito risultante da cambiale

Cass. Civ. - Sez. VI - 17 giugno 2019 - n. 16213, ord.

Il debito pecuniario del fallito risultante da cambiali deve essere sottoposto al generale regime giuridico dell'art. 55, comma 2, l. fall. in forza del quale i debiti pecuniari del fallito si considerano agli effetti del concorso, alla data di dichiarazione del fallimento, anche se aventi scadenza successiva.

Bancarotta documentale, elemento soggettivo e alterazione delle scritture contabili

Cass. Pen. – Sez. V – 17 giugno 2019, n. 26613, sent.

In tema di bancarotta fraudolenta documentale, ex art. 216, comma 1, n. 2), l. fall., l'esistenza dell'elemento soggettivo non può essere desunto dal solo fatto, costituente l'elemento materiale del reato, che lo stato delle scritture sia tale da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari: in detta, infatti, ipotesi è necessario chiarire la ragione e gli elementi sulla base dei quali l'imputato abbia avuto coscienza e volontà di realizzare detta oggettiva impossibilità e non, invece, di trascurare semplicemente la regolare tenuta delle scritture, senza valutare le conseguenze di tale condotta, atteso che, in quest'ultimo caso, si integra l'atteggiamento psicologico del diverso e meno grave reato di bancarotta semplice di cui all'art. 217, comma 2, l. fall.

La trasformazione eterogenea di s.r.l. in comunione d'azienda non esclude il fallimento

Cass. Civ. – Sez. I – 19 giugno 2019, n. 16511, sent.

Nelle ipotesi di trasformazioni eterogenee - nella quale si assiste al passaggio da una società ad una comunione di godimento di azienda o comunque da una società ad una impresa individuale - si determina sempre un rapporto di successione tra soggetti distinti, perché persona fisica e persona giuridica si distinguono appunto per natura e non solo per forma, con la conseguenza che la nascita di una comunione indivisa tra due o più persone fisiche (cui l'ente collettivo trasferisca il proprio patrimonio) non preclude la dichiarazione del fallimento della società entro il termine di un anno dalla sua eventuale cancellazione dal registro delle imprese.