È legittima la non aggiudicazione della gara laddove l'unica offerta presentata risulti inidonea o non conveniente

Claudio Fanasca
18 Ottobre 2019

La valutazione di non convenienza o non idoneità della offerta prevista dall'art. 95, comma 12, del d.lgs. n. 50 del 2016 ai fini della decisione da parte della stazione appaltante di procedere o meno con l'aggiudicazione ha natura latamente discrezionale e non implica la carenza assoluta dei requisiti richiesti, risultando a tal fine sufficiente una valutazione puntuale e motivata di manifesta inadeguatezza o insufficienza delle caratteristiche tecniche dell'offerta presentata.

Il caso. Una impresa, unica partecipante ad una procedura negoziata indetta per l'affidamento di un appalto di servizi, ha impugnato la determinazione della stazione appaltante di non procedere all'aggiudicazione poiché l'offerta tecnica presentata sarebbe risultata complessivamente insufficiente e non idonea a soddisfare i requisiti richiesti dal capitolato tecnico.

La questione. L'impresa ricorrente lamenta, in sintesi, che la propria offerta tecnica, avendo ricevuto comunque l'attribuzione di un punteggio superiore a zero in relazione ai singoli parametri di valutazione previamente individuati dalla stazione appaltante, non avrebbe potuto essere ritenuta complessivamente inidonea a soddisfare i requisiti prescritti dal capitolato tecnico.

La soluzione del TAR: La decisione di qualificare l'unica offerta tecnica pervenuta come complessivamente insufficiente e non rispondente ai contenuti tecnici previsti dal capitolato di gara trova sufficiente copertura nella previsione di cui all'art. 95, comma 12, del d.lgs. n. 50 del 2016, che consente alla stazione appaltante «di non procedere all'aggiudicazione se nessuna offerta risulti conveniente o idonea in relazione all'oggetto del contratto»; facoltà che, peraltro, nel caso di specie, è stata espressamente indicata anche negli atti di gara. Al riguardo, non può essere condivisa la tesi, sostenuta dal ricorrente, secondo cui soltanto l'attribuzione di un coefficiente numerico pari a zero in relazione ai distinti criteri di valutazione predeterminati dalla stazione appaltante avrebbe potuto in astratto legittimare quest'ultima a reputare complessivamente insufficiente e inidonea l'offerta presentata, siccome condurrebbe a conseguenze aberranti e non in linea con la ratio della norma che disciplina il potere (o, per meglio dire, la facoltà) delle stazioni appaltanti di non procedere alla aggiudicazione. Ed infatti, la valutazione di non convenienza o non idoneità della offerta, cui fa riferimento il citato art. 95, comma 12, ha natura latamente discrezionale e non implica la carenza assoluta dei requisiti richiesti, potendo a tal fine essere sufficiente anche una valutazione puntuale e motivata di manifesta inadeguatezza o insufficienza delle caratteristiche tecniche dell'offerta presentata. Ne consegue come, nel caso esaminato, la stazione appaltante abbia legittimamente reputato, sulla base di una congrua motivazione in relazione ai diversi parametri previamente individuati e a prescindere dai singoli punteggi in concreto assegnati, l'offerta della ricorrente complessivamente insufficiente.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.