Sulla tempestività delle censure sollevate da un operatore economico, anche alla luce del diritto eurounitario

Redazione Scientifica
29 Ottobre 2019

Anche alla luce della giurisprudenza comunitaria (in particolare, v. la sentenza della Corte Giust.. U.E. , V, 8 maggio 2014, in causa C-161/13 - Idrodinamica), poiché...

Anche alla luce della giurisprudenza comunitaria (in particolare, v. la sentenza della Corte Giust.. U.E. , V, 8 maggio 2014, in causa C-161/13 - Idrodinamica), poiché il procedimento di scelta del privato contraente si conclude con l'aggiudicazione, relativamente alla quale il termine per proporre l'impugnazione decorre dalla conoscenza degli elementi essenziali di tale atto, non può assumere alcun rilievo la conoscenza sopravvenuta di nuovi vizi, la quale semmai può giustificare la proposizione di motivi aggiunti, ma non consente la riapertura dei termini per proporre l'impugnazione in via principale (così Cons. Stato, IV, 20 gennaio 2015, n. 143). A tal fine non trova fondamento la distinzione tra vizi evincibili dagli atti del procedimento (per i quali il dies a quo decorre con la comunicazione dell'aggiudicazione) e altri vizi percepibili aliunde (per i quali dovrebbe farsi riferimento al momento dell'effettiva conoscenza).

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