“Falsa” ed “omessa” dichiarazione: differenze e conseguenze

Redazione Scientifica
05 Novembre 2019

In linea generale vi è un'ontologica differenza fra il falso (che presuppone un comportamento attivo del dichiarante volto ad alterare la realtà) e la reticenza (che si configura come un comportamento passivo...

In linea generale vi è un'ontologica differenza fra il falso (che presuppone un comportamento attivo del dichiarante volto ad alterare la realtà) e la reticenza (che si configura come un comportamento passivo di mancata ostensione della verità); tuttavia, in presenza di uno specifico obbligo dichiarativo, la condotta di falsità (al pari di ogni condotta criminosa) può essere commessa per azione ovvero per omissione (secondo il paradigma – di matrice penalistica – del giudizio controfattuale), con conseguente equiparazione della dichiarazione omessa (o reticente) rispetto a quella non veritiera ai fini della comminazione della esclusione automatica sancita dal citato art. 80, comma 5, lett. f-bis).

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