Sistema informativo della cognizione penale (S.I.C.P.) (PPT)
08 Marzo 2024
Inquadramento
A differenza di quanto avvenuto con il processo civile, il processo penale telematico non è stato oggetto di una previsione normativa, ad eccezione della disciplina di cui all'art. 16 del d.l. n. 179 del 2012, che ha introdotto l'obbligatorietà delle notifiche penali telematiche a persona diversa dall'imputato. Il Ministero della Giustizia, titolare ex art. 110 Cost. dell'organizzazione e del funzionamento dei servizi relativi alla giustizia, tuttavia, fin dagli anni novanta, ha informatizzato i registri di cancelleria anche nel settore penale, senza però prevedere un sistema unico nazionale. Per tale ragione, nel corso del tempo, si sono diffusi diversi sistemi, via via autorizzati dal Ministero, fino alla scelta definitiva del 2014 di adottare su tutto il territorio nazionale un unico sistema del processo di cognizione. La diffusione di questo sistema, iniziata in via sperimentale nel 2008 con gli uffici giudiziari di Firenze, Genova, Napoli e Palermo, si è conclusa ad aprile 2016. L'attuale fase automazione di tali registri penali, pertanto, rappresenta l'esito di una lunga evoluzione, di durata quasi trentennale, caratterizzata da una pluralità di progetti intrapresi, molti dei quali poi abbandonati, dalla contemporanea presenza sul territorio di sistemi informatici differenti per scelte tecnologiche e funzionali, dalla carenza della comunicazione delle informazioni tra i vari sistemi informativi automatizzati in un settore nel quale la condivisione delle informazioni tra i diversi uffici è assolutamente indispensabile.
Nel corso del 2016, è stato portato a compimento lo sforzo di razionalizzazione ed integrazione dei sistemi dell'area penale, avviato nel 2002 per il settore dell'esecuzione e delle misure di prevenzione e nel 2006 per il settore della cognizione, per mezzo della riduzione ad unità della pluralità di sistemi informatici dedicati alla gestione dei registri. Il risultato di tale attività è stato quello di ricondurre i molteplici software presenti sul territorio a tre sistemi informativi automatizzati di base: 1) il sistema informativo della cognizione (SICP) deputato alla informatizzazione della fase di cognizione del processo penale; 2) il sistema informativo dell'esecuzione (SIES) deputato alla informatizzazione della fase di esecuzione del processo penale; 3) il sistema informativo delle misure di prevenzione (SIPPI) ormai già evoluto nel sistema SIT MP deputato alla gestione delle misure di prevenzione personali e reali. La copertura funzionale di tali sistemi è idonea a gestire la quasi totalità delle attività di tipo penale degli uffici giudiziari. La loro diffusione territoriale è ormai nazionale. Il S.I.C.P. costituisce l'evoluzione del precedente RE.GE. ed è in grado di gestire tutte le fasi del procedimento e del processo nei suoi diversi gradi di giudizio di merito. Tale registro informatico contiene anche un avanzato sistema di assegnazione automatica dei fascicoli al momento dell'iscrizione in Procura e costituisce la base dati dalla quale vengono estratte le statistiche in ambito penale.
Il SICP, in particolare, consente di gestire: • I registri della fase di cognizione del processo penale relativi al PM presso il Tribunale, al Tribunale (GIP/GUP e Dibattimento di primo grado), al Giudice di Pace, alla Procura Generale (registro visti e impugnazioni) e alla Corte di Appello; • I registri delle misure cautelari personali e delle misure cautelari reali sia del giudice procedente che del Tribunale del Riesame; • I registri relativi alla gestione dei corpi di reato e dei depositi giudiziari; • La banca dati centrale delle misure cautelari; • Il portale delle notizie di reato, che consente l'annotazione preliminare sul SICIP da parte delle forze dell'ordine e che consentirà, già nel prossimo futuro, la trasmissione informatica delle CNR con l'immediato inserimento nel sistema documentale delle diverse Procure. Segue: il contenuto del S.I.C.P.
Il Sistema Informativo della Cognizione Penale (S.I.C.P.), dunque, è dotato delle seguenti componenti:
Il ReGe WEB
Il ReGe WEB, in particolare, rappresenta un modulo del S.I.C.P. destinato a gestire il Registro Generale che si basa su un'interfaccia web per l'accesso alle informazioni e alle varie funzionalità messe a disposizione dell'utente. Tale modulo consente di gestire la fase di cognizione del processo penale relativa al PM presso il Tribunale, al Tribunale (GIP/GUP e Dibattimento di primo grado), al Giudice di Pace, alla Procura Generale (registro visti e impugnazioni) e alla Corte di Appello. Il ReGe Web è stato realizzato per interfacciarsi con il Casellario Giudiziale ed il Fondo Unico Giustizia (FUG), mentre è stata avviata la sperimentazione per trasmettere i propri dati al Casellario del Carico Pendente Nazionale. Pregi e difetti del S.I.C.P.
Il SICIP costituisce un applicativo per la gestione dei registri informatici molto più valido ed avanzato del sistema precedente ed è ormai usato in tutti gli uffici giudiziari di merito. Il sistema, secondo la “Relazione sullo stato della giustizia penale telematica 2018” del Consiglio Superiore della Magistratura, presenta tuttora alcune criticità. In particolare, sono stati evidenziati:
Gli obiettivi del Consiglio Superiore della Magistratura
Secondo il Consiglio Superiore della Magistratura, ogni intervento di organizzazione in materia penale deve avere quale inevitabile riferimento primario il modello del giusto processo richiesto dal sistema costituzionale nel suo complesso e con specifico riferimento all'art. 111 e 112 della Cost. in termini di ragionevole durata, trasparenza, possibilità di accesso alla giustizia, obbligatorietà dell'azione e parità fra accusa e difesa dinanzi al giudice terzo e imparziale. L'informatizzazione deve inserirsi in questo percorso, nella consapevolezza che è la tecnica a dover seguire il modello costituzionale e normativa del processo in vigore - con i doverosi adattamenti - e non viceversa. Il progetto di informatizzazione deve avere quale stella polare il miglioramento della qualità della giurisdizione penale, consentendo l'ottimizzazione e la velocizzazione dei flussi di attività attraverso la costante ricerca della qualità ed attendibilità dei dati trasmessi. Sincronizzare gli applicativi, mettere in rete, assicurare la qualità del dato, generare sistemi capaci di estrarre informazioni ed elaborarle aiuta gli uffici giudiziari a gestire e programmare le attività processuali e dunque assicurare un servizio migliore ed in grado di creare e migliori condizioni per la concretizzazione del giusto processo. L'obiettivo è la qualità, la quantità e la riduzione dei tempi del processo ne saranno conseguenza. Riferimenti normativi |