Matrimonio tra cittadino irregolare e suo connazionale regolarmente presente sul territorio nazionale
16 Dicembre 2019
Come può regolarizzare la propria posizione in Italia il cittadino non comunitario, divenuto clandestino nel nostro Paese, che intenda sposarsi con un suo connazionale, titolare di permesso di soggiorno CE sul territorio nazionale?
Il legislatore nazionale, in ossequio agli artt. 2 e 29 Cost., ha disciplinato l'unità familiare anche nei confronti del soggetto extracomunitario regolarmente soggiornante in Italia. Tuttavia, la norma in esame prevede che il coniuge, per il quale viene chiesta la coesione, deve avere la titolarità di altro permesso di soggiorno ancora valido o scaduto da non più di un anno. Dunque, nel caso esaminato, ritengo corretto avvalersi dell'istituto del ricongiungimento familiare, consigliando, altresì, di celebrare il matrimonio nel paese di origine, per evitare il rischio di espulsione dello straniero irregolare. Invero, è ipotizzabile anche un'ulteriore soluzione, che non potrà comunque prescindere dal rientro volontario in patria del soggetto, privo di documenti. Questi, una volta coniugatosi, anziché attendere le lunghe tempistiche del ricongiungimento, potrà recarsi con il familiare in Italia, con un visto turistico o con la dichiarazione di presenza per soggiorni inferiori a tre mesi, come previsto nella l. n. 68/2007, chiedendone la successiva conversione in un permesso per coesione familiare. Trattasi di un'alternativa, non specificamente riportata, ma risultante da una prassi, invalsa in alcune Questure e accettata anche a livello ministeriale, come da varie note emanate in materia. (Cfr.https://www.poliziadistato.it/statics/08/conversione-dichiarazione-di-presenza.pdf). Si raccomanda, pertanto, di verificarne la fattibilità presso la compente Questura del luogo. |