Dubbi interpretativi e necessità di coordinamento: il parere del CSM sul d.l. intercettazioni
17 Febbraio 2020
Durante il plenum dello scorso 13 febbraio, il CSM ha approvato un parere sul decreto legge n. 161/2019 recante Modifiche urgenti alla disciplina delle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni.
Le modifiche introdotte dal d.l. intercettazioni (d.l. n. 161/2019) sono oggetto del parere reso dal plenum del CSM lo scorso 13 febbraio. Il parere analizza le modifiche più rilevanti introdotte e sottolinea, in tema di utilizzabilità delle intercettazioni per delitti diversi, le diverse problematiche che pone la dicitura normativa. Vengono inoltre vagliate le alternative e i nodi applicativi derivanti dall'interpretazione della norma come riferita a procedimenti diversi o a reati diversi nel medesimo procedimento. In riferimento alle modalità esecutive delle intercettazioni, il parere si esprime favorevolmente sulle modifiche introdotte dal decreto-legge. Vengono però rilevati i possibili rischi derivanti dall'ampiezza dell'obbligo di vigilanza che grava sul PM, specie in procedimenti con elevato numero di captazioni. Inoltre, viene posta in risalto l'eccessiva elasticità della locuzione “espressioni lesive della reputazione”, che può determinare una discrezionalità applicativa foriera di disomogeneità fra diversi uffici giudiziari.
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