La Corte di Giustizia non costituisce un ulteriore grado di giudizio per contrastare le pronunce dei giudici nazionali
24 Gennaio 2020
La Corte di Giustizia esercita una funzione nomofilattica in rapporto alla normativa dell'Unione Europea, non certo proponendosi come ulteriore grado di giudizio, ma con vincolo di adeguamento interpretativo più stringente per gli organi giurisdizionali di vertice dei Paesi membri. Costituisce, pertanto, inutile aggravio per la medesima Corte un rinvio pregiudiziale ispirato, prioritariamente, all'esigenza di contrastare pronunce emesse in ultimo grado di giudizio, che si ritengano non puntualmente applicative di principi, già affermati in ambito comunitario. |