La mera omissione dichiarativa della fattispecie risolutoria da parte del concorrente in una pubblica gara non comporta l’automatica esclusione dalla gara

Redazione Scientifica
03 Marzo 2020

Per elementari esigenze di ragionevolezza e di proporzionalità, la mera omissione della dichiarazione circa una pregressa risoluzione di contratto subita dal concorrente non può...

Per elementari esigenze di ragionevolezza e di proporzionalità, la mera omissione della dichiarazione circa una pregressa risoluzione di contratto subita dal concorrente non può portare quale conseguenza automatica alla sua esclusione dalla gara, dovendo semmai l'Amministrazione valutare, ai fini espulsivi, la rilevanza in concreto della fattispecie risolutoria, la quale, pur non definitiva ovvero giudizialmente contestata, può assurgere a fatto comunque deponente per la perdita di affidabilità dell'operatore economico. L'esclusione non può essere, dunque, conseguenza automatica di una mera omissione dichiarativa (in difetto di una vera dichiarazione falsa con immutatio veri o non veritiera), ma può semmai discendere dal giudizio tecnico-discrezionale che l'Amministrazione mette in essere sussumendo il concreto fatto risolutorio nella fattispecie astratta e concludendo per l'insussistenza della credibilità morale e/o professionale del concorrente.

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