Decreto Cura Italia e processi digitalizzati: dal Ministero della Giustizia le prime indicazioni di carattere applicativo

Redazione scientifica
23 Marzo 2020

Il Ministero della Giustizia, con una circolare pubblicata il 19 marzo 2020, ha analizzato le disposizioni del decreto “Cura Italia” incidenti sulle competenze del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria e ha fornito le prime indicazioni di carattere applicativo sulla digitalizzazione dei procedimenti.

Digitalizzazione dei procedimenti. Con una circolare pubblicata il 19 marzo 2020, il Ministero della Giustizia, oltre a porre l'attenzione su quelle misure inerenti all'organizzazione dei servizi degli uffici giudiziari contenute nel decreto “Cura Italia” (d.l. n. 18/2020), ha illustrato le misure in tema di ampliamento alla digitalizzazione del processo e dei procedimenti di competenza degli uffici giudiziari, con particolare riferimento all'art. 83 del sopracitato decreto.
Nella circolare, infatti, vengono riprese le previsioni dell'art. 83 secondo cui: «1) Agli uffici che hanno già attivo il deposito telematico in PCT a valore legale l'estensione del deposito telematico anche per gli atti introduttivi (art. 83, comma 11); 2) Ai medesimi uffici di cui al punto 1) ed in relazione ai procedimenti oggetto di deposito telematico è previsto anche l'obbligo di versamento del contributo unificato mediante pagamento telematico, anche tramite la piattaforma tecnologica di cui all'art. 5, c. 2, del d.lgs. 7 marzo 2005, n. 82 (art 83, c. 11 secondo periodo); 3) L'estensione delle comunicazioni e notificazioni degli avvisi del processo penale in via telematica al difensore di fiducia anche dell'imputato e delle altre parti processuali, mediante sistemi telematici individuati e regolati con provvedimento del DGSIA del Ministero della giustizia (art. 83, commi 13, 14, 15); 4) La possibilità, come novità assoluta, di anche assicurare la partecipazione da remoto delle persone detenute non solo con multivideo conferenza ma anche con collegamenti più agili, sempre utilizzando infrastrutture tecnologiche individuate dal Direttore generale dei sistemi informativi e automatizzati del Ministero della giustizia (art. 83, comma 12); 5) La possibilità, anch'essa come novità assoluta, di assicurare la partecipazione alle udienze civili che non richiedono la presenza di soggetti diversi dai difensori e dalle parti, a distanza “mediante collegamenti da remoto individuati e regolati con provvedimento del Direttore generale dei sistemi informativi e automatizzati del Ministero della giustizia” (art. 83, comma 7 lett.f)».

Gestione processuale telematica. Il Ministero inoltre ha sottolineato che, in relazione alle previsioni di gestione processuale con modalità telematica (come nel caso della gestione del deposito atti) si tratta di un significativo ampliamento di sistemi telematici già in uso presso gli uffici giudiziari, largamente utilizzati dai magistrati, dal personale e dall'avvocatura e per i quali è stata svolta già ampia formazione.

Udienza telematiche. Relativamente allo svolgimento da remoto delle udienze civili e penali, osserva il Ministero che le circolari del Direttore generale dei sistemi informativi già emesse (tra cui quella del 5 marzo 2020 n. 8358, quella del 9 marzo 2020 n. 8690 e del 10 marzo 2020 n. 3413) hanno individuato gli strumenti idonei e fornito anche le indicazioni per il loro utilizzo e molti uffici giudiziari ne hanno esperito con successo il funzionamento.

*Fonte: www.ilprocessotelematico.it