Diffamazione a mezzo stampa e carcere: la Consulta concede un anno di tempo al legislatore
11 Giugno 2020
La Corte Costituzionale ha esaminato le questioni sollevate dai Tribunali di Salerno e Bari in tema di legittimità della pena detentiva in caso di diffamazione a mezzo stampa per il contrasto con l'art. 21 Cost. e l'art. 10 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Vista la complessità del bilanciamento di valori costituzionali coinvolti dalla questione, la Consulta ha deciso di rinviare al 22 giungo 2021 la trattazione. La questione di legittimità della previsione della pena detentiva in caso di diffamazione a mezzo stampa con riferimento agli artt. 21 Cost. e 10 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo è stata sollevata dai Tribunali di Salerno e Bari. La Consulta, esaminando le questioni, ha sottolineato la necessità di «una complessa operazione di bilanciamento tra la libertà di manifestazione del pensiero e la tutela della reputazione della persona, diritti entrambi di importanza centrale nell'ordinamento costituzionale». La rimodulazione di tale bilanciamento, sempre più urgente anche alla luce delle indicazioni giurisprudenziali della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, richiede l'intervento del legislatore. Di conseguenza, anche in considerazione della pendenza in Parlamento di vari progetti di legge in materia e «nel rispetto della leale collaborazione istituzionale», la Corte ha rinviato la trattazione delle questioni all'udienza pubblica del 22 giugno 2021, «per consentire alle Camere di intervenire con una nuova disciplina della materia».Restano sospesi i procedimenti penali nel cui ambito sono state sollevate le questioni di legittimità. Fonte: Diritto e Giustizia |